Le barriere coralline stanno sviluppando una resistenza all’aumento delle temperature oceaniche (ma questo non basta a salvarle)

Una strategia di strenua difesa dalle acque sempre più calde e acide degli oceani: è quella che stanno dimostrando i coralli del Pacifico

Sembra incredibile, ma la barriera corallina presente nell’Oceano Pacifico si sarebbe “adattata” all’aumento delle temperature oceaniche, sviluppando una resistenza che ha sorpreso la comunità scientifica.

Abbiamo parlato più volte del fenomeno dello sbiancamento dei coralli dovuto all’aumento delle temperature degli oceani e all’acidificazione delle acque.

Ora un nuovo studio condotto dall’università di Newcastle nell’isola di Palau (Oceano Pacifico) ha dimostrato che questi esseri viventi così fragili si stanno adattando a tollerare meglio gli sbalzi termici delle acque oceaniche.

Un tale adattamento potrebbe ridurre nel futuro i fenomeni di sbiancamento e depauperamento dell’ecosistema delle barriere coralline – lasciando accesa la speranza per un ripristino di questo ecosistema nell’ipotesi (rosea) di un contenimento delle emissioni inquinanti nei prossimi anni.

Lo studio

L’indagine appena pubblicata è frutto di osservazioni che vanno avanti da decenni, grazie alle quali gli scienziati hanno potuto creare dei modelli matematici in grado di descrivere le possibili future traiettorie di sbiancamento dei coralli per le barriere coralline di Palau.

Ogni modello è stato creato immaginando un diverso tasso di aumento della tolleranza termica: se la tolleranza termica dei coralli che osserviamo oggi continuasse ad aumentare a questi ritmi per tutto il 21° secolo, ne conseguirebbero riduzioni significative degli impatti dello sbiancamento.

I risultati dei vari modelli dimostrano, ancora una volta, che la gravità del futuro sbiancamento dei coralli dipende dalla riduzione delle emissioni di carbonio connesse alle attività umane.

Considerando scenari di emissioni medio-basse, possibili grazie al rispetto degli Accordi di Parigi siglati nel 2015, in alcune barriere coralline lo sbiancamento ad alta frequenza potrebbe risolversi completamente.

Al contrario, in uno scenario di emissioni elevate (plausibile se l’umanità continua a fare riferimento quasi esclusivamente a fonti energetiche fossili), lo sbiancamento dei coralli appare una conseguenza inevitabile.

Gli autori dello studio hanno definito questo fenomeno resilienza ecologica ai cambiamenti climatici: una piccola speranza per il futuro dei coralli, certo, ma non sufficiente a garantire la sopravvivenza delle barriere coralline se l’umanità non si prodiga attivamente per limitare le emissioni di gas serra.

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Fonte: Nature Communications

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