Avete mai pensato a cosa succede ai pannelli solari quando smettono di funzionare? Sono una fonte di energia pulita e rinnovabile, ma non durano per sempre. Ogni anno, ne installiamo sempre di più, il che è un bene, ma non è facile né economico riciclarli. Se li lasciamo in giro, possono provocare seri danni all’ambiente. In India, ad esempio, si prevede che questi rifiuti raggiungeranno quasi 35.000 tonnellate nei prossimi sette anni.
Di fronte a questa realtà piuttosto complessa, i ricercatori dell’Indian Institute of Science hanno proposto di utilizzare i pannelli fotovoltaici a fine vita (EoL-PV) come materiale da costruzione energetico a basso costo e a basso contenuto energetico. Hanno già fatto una prova a Bangalore, dove hanno usato questi pannelli per fare le pareti di un edificio. Stanno anche costruendo un’altra casa vicino al loro laboratorio, per studiare meglio questa soluzione.
Una soluzione pratica ed economica
Il dottor Roshan R. Rao, che ha guidato la ricerca, ha spiegato che i pannelli solari usati possono ridurre molto i costi delle case, perché sono più leggeri dei mattoni:
L’adozione di moduli EoL-PV comporta una significativa riduzione dei costi dovuti a pareti, finestre e tetti. Il peso di questi pannelli è molto inferiore rispetto a quello dei tradizionali muri in mattoni spessi 250 mm. Le fondamenta per sorreggere una struttura EoL-PV sarebbero molto più leggere ed economiche.
Il professor Monto Mani, membro del gruppo di ricerca, ha aggiunto che i pannelli solari usati potrebbero anche servire per alimentare piccoli apparecchi elettrici e offrirebbero una nuova vita ai pannelli solari, che possono continuare a essere utili anche dopo aver smesso di produrre energia.:
La durata di vita di un pannello solare è generalmente compresa tra 20 e 25 anni. Questo può essere esteso per altri 30-35 anni riutilizzando celle inefficienti come materiale da costruzione.
Ovviamente, ci sono anche dei rischi da considerare: alcuni materiali dei pannelli solari potrebbero essere nocivi per la salute o per l’ambiente. Per questo, i ricercatori stanno facendo delle ulteriori ricerche e analisi per capire come evitare questi problemi.
Ilaria Rosella Pagliaro 
