Aspartame “probabile cancerogeno”: ecco come Coca Cola (tramite un gruppo di facciata) ha tentato di nasconderlo

Un nuovo rapporto di US Right-To-Know rivela che un gruppo di scienziati con profonde connessioni con Coca-Cola è riuscito ad influenzare le raccomandazioni sull'aspartame, nonostante fosse stato già dichiarato un "probabile cancerogeno"

La controversia sull’aspartame e i suoi effetti sulla salute ha preso una piega ancor più oscura dopo alcune rivelazioni fornite dal recente rapporto pubblicato dal gruppo di difesa della salute pubblica US Right-To-Know.

Questo rivela che una sorta di gruppo di facciata di Coca Cola sarebbe riuscito ad influenzare in qualche modo le decisioni prese dal Comitato Congiunto di Esperti sugli Additivi Alimentari (JECFA).

Ma partiamo dall’inizio, nell’ultima valutazione dei rischi dell’aspartame, pubblicata dall’OMS o più nello specifico dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC, che fa capo all’OMS), questo dolcificante è stato etichettato come “possibilmente cancerogeno”.

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Tuttavia, in netto contrasto con questa dichiarazione, il JECFA ha ribadito la sua raccomandazione sull’assunzione giornaliera accettabile di 40 mg/kg di peso corporeo, che sembra minimizzare i rischi associati all’aspartame.

La domanda che sorge spontanea – scrive giustamente US Right-To-Know – è: perché questa divisione tra le due istituzioni? Perché le conclusioni del JECFA non sono in linea con la classificazione IARC e con le linee guida dell’OMS del maggio 2023, che mettevano in guardia contro l’uso dei dolcificanti non zuccherini per la gestione del peso?

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Una risposta possibile emerge dalle connessioni con l’International Life Sciences Institute (ILSI), un’organizzazione che, sebbene si presenti come “senza scopo di lucro” e impegnata nella “scienza per il bene pubblico”, ha dimostrato di avere profonde connessioni con l’industria delle bevande, in particolare con Coca-Cola.

È sconcertante scoprire tramite questa inchiesta che almeno 6 membri del panel JECFA su un totale di tredici sono affiliati a ILSI. Questi esperti stanno prendendo decisioni chiave sulla sicurezza di una sostanza chimica rilevante per la Coca-Cola (ricordiamo che l’aspartame è il dolcificante presente nella Diet Coke e nella vecchia Coca Light che non è più distribuita in Italia dal 2022).

Appare evidente quindi come questi legami sollevino un conflitto di interessi e minino inevitabilmente la credibilità delle conclusioni del JECFA sull’aspartame che dovrebbe essere invece soggetto a valutazioni rigorose e obiettive, guidate da trasparenza ed etica.

Ma questa inchiesta, e non è certo la prima, ci dimostra che purtroppo non è sempre così. Forse ricorderete anche un altro “scandalo” che ha riguardato sempre la Coca Cola: Le e-mail che dimostrano come Coca Cola avrebbe pagato scienziati e accademici per “oscurare” i danni dello zucchero

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Fonte: US Right-To- Know 

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