I più attenti alla storia ricorderanno “Azione T4”, lo sterminio programmato dai nazisti nei confronti dei diversamente abili. Sempre in nome della purezza della razza, con l’”Azione T4” vennero assassinate 200mila persone con problemi psichiatrici o disabilità mentali e fisiche. Se non è uguale, ci siamo molto ma molto vicino
Ha la pelle bianca di pura razza ariana, biondo, occhi azzurri, nordico. Le sue sono idee che fanno rabbrividire, in un 2023 in cui – diciamolo – non è che il contesto tutt’attorno sia foriero di accettazione e inclusione. E così lui, Björn Höcke, leader della destra radicale tedesca dell’Afd in Turingia, prende la palla al balzo e spicca nel bel mezzo dell’Europa con i suoi chiari accenti nazisti.
Il motivo? La sua ultima uscita: meglio dire addio a quella che chiama “ideologia inclusiva” nelle scuole e basta con l’affannarsi a insegnare il rispetto delle diversità. Perché invece non proporre l’isolamento delle persone con disabilità fisiche o psichiatriche e relegarle in scuole differenti?
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Logico, secondo lui, perché chi ha problemi psichiatrici o fisici non fa altro che pesare sui rendimenti degli altri compagni di scuola, ragione per cui deve essere escluso e allontanato in classi create ad hoc. Esattamente come la pensavano i nazisti di Azione T4, che addirittura li ammazzavano, i disabili.
Scuotono e devastano simili pensieri, partoriti da uno che vuole diventare governatore della Turingia alle elezioni del 2024 e col serio rischio di essere messi in atto da un politico che, tra l’altro, è (scherzi del destino) un ex insegnante di storia.
Dobbiamo liberare il sistema scolastico da progetti ideologici, ad esempio dall’inclusione, ad esempio dal principio mainstream del gender – dice. Sono tutti progetti che non aiutano i nostri studenti, che non li rendono più produttivi e che impediscono di trasformare i nostri giovani negli specialisti del futuro.
Terrificanti venti di odio, miei cari. Tra l’altro Höcke non è certo nuovo a queste trovate: nei suoi scritti è ben delineata una idea di stampo bellamente antidemocratico: uno tra tutti, in “Nie zweimal in denselben Fluss” (“Mai due volte nello stesso fiume”), per esempio, il politico tedesco fomenta contro il pericolo della “sostituzione etnica” (vi ricorda qualcuno?) attraverso l’immigrazione e propone la “remigrazione”, per un bando totale dei migranti.
C’è da preoccuparsi? Sì, certo.
P.S. Il nostro Matteo Salvini fa parte dello stesso gruppo dell’AFD, Identità e democrazia.
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Fonte: MDR
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