In estate il consumo di frutta cresce esponenzialmente, ma attenzione ai residui di pesticidi: l'indagine di PAN Europe mette in allarme
Durante le giornate più calde dell’estate una bella ciotola di frutta fresca è l’ideale per rinfrescarsi e reintegrare acqua e sali minerali persi con il sudore.
C’è da dire poi che la bella stagione offre una varietà infinità di colori e sapori che conquistano proprio tutti – e anche chi solitamente non è abituato a consumare tanta frutta, in estate si ritrova a farne delle scorpacciate.
Purtroppo però, come vi raccontiamo spesso nei nostri articoli, la frutta che portiamo a tavola rappresenta una minaccia per la nostra salute a causa della contaminazione da pesticidi.
Pesticidi, fungicidi, diserbanti e altre sostanze chimiche utilizzate in agricoltura lasciano residui sulla frutta e sulla verdura che consumiamo ogni giorno, e spesso non vanno via neanche con un’accurata pulizia dei prodotti.
Recentemente è uscita la classifica Dirty Dozen, che rende conto dei frutti e degli ortaggi più contaminati da pesticidi presenti sul mercato statunitense.
Ma com’è la situazione in Europa? Quali sono i frutti che presentano più tracce di queste sostanze tossiche? Se lo è chiesto il Pesticide Action Network (PAN) Europe, una rete che riunisce organizzazioni non governative, istituzioni e individui con l’obiettivo di ridurre al minimo gli effetti negativi dei pesticidi.
Gli autori dell’indagine hanno analizzato i dati di monitoraggio ufficiali del 2021 raccolti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) in tutti gli Stati membri, e i risultati sono tutt’altro che positivi.
I frutti più contaminati in Europa
In cima alla triste classifica della frutta più contaminata da pesticidi troviamo l’uva: l’85% dei campioni analizzati, infatti, presentava tracce di pesticidi pericolosi – con picchi di 26 pesticidi diversi in un singolo campione.
A seguire, a pari “merito”, pesche e fragole: in entrambi i casi, il 79% dei campioni esaminati è risultato essere contaminato dai pesticidi – fino a 19 pesticidi diversi su un singolo campione di fragole e fino a 11 su un campione di pesche.
Altri frutti estivi, come albicocche e ciliegie, risultano essere non meno pericolosi: rispettivamente il 75% e il 73% dei campioni conteneva residui di pesticidi.
Ma il quadro è drammatico per la maggior parte dei frutti in vendita nei supermercati: il 71% della frutta campionata conteneva almeno un pesticida e il 56% due o più pesticidi.
Cosa possiamo fare noi consumatori
Come abbiamo visto, il problema della contaminazione da pesticidi è molto diffuso. Tuttavia, con le nostre scelte consapevoli, possiamo limitare i rischi a cui esponiamo il nostro organismo. Ecco qualche consiglio utile:
- privilegiamo l’acquisto di frutta estiva proveniente da agricoltura biologica
- acquistiamo, se possibile, da orti e mercati locali
- laviamo sempre accuratamente la frutta e sbucciamola se possibile, per rimuovere eventuali pesticidi dalla superficie.
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Fonte: PAN Europe
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