L’antica tradizione romagnola dei sette bagni in mare nel giorno di San Lorenzo

Un tempo, in Romagna, si credeva che farsi il bagno in mare 7 volte, nel giorno di San Lorenzo, aiutasse a guarire dalle malattie e a propiziarsi un anno più fortunato

Oggigiorno la notte di San Lorenzo è per tutti la notte delle stelle cadenti ma un tempo, in Romagna, anziché esprimere desideri guardando il cielo, la gente si recava in spiaggia per fare sette bagni in mare. Si credeva infatti che in questo particolare giorno dell’anno l’acqua marina avesse poteri miracolosi.

Probabilmente la tradizione, che potrebbe risalire a inizio ‘900, ebbe inizio nella città di Cervia in seguito allo scoppio delle febbre malarica, che causò numerosissimi morti. Secondo quanto riporta la pagina FB “Il Romagnolo”, una notte San Lorenzo apparve in sogno a una donna malata, rivelandole che chiunque avesse fatto il bagno in mare sarebbe guarito.

Venendo a conoscenza del sogno, la gente di Cervia raggiunse il mare ripetendo il bagno 7 volte. Gli abitanti, narra la leggenda, guarirono tutti e la malaria scomparve. Inoltre l’immersione donò loro i sette doni dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timore di Dio.

Il rituale si diffuse progressivamente in altre zone della Romagna divenendo un appuntamento fisso per le famiglie contadine, che ogni 10 agosto raggiungevano il mare nella speranza di guarire da eventuali malattie e preservarsi dai malanni per tutto l’anno.

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FONTI: Il Romagnolo/Hotel Lungomare

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