Quintana di Ascoli Piceno: cavallo ferito e cavaliere in ospedale, “basta competizioni anacronistiche e rischiose”

Ennesimo incidente, stavolta alla Quintana di Ascoli Piceno dove un cavallo è rimasto ferito assieme al suo cavaliere. La rabbia è davvero tanta nel continuare ad assistere a spettacoli in cui gli animali vengono sfruttati e rischiano la morte nel XXI secolo. Basta palii e quintane

Spavento e indignazione all’appuntamento della Quintana di Ascoli Piceno dove si è verificato l’ennesimo incidente. Un cavaliere è caduto dal suo cavallo e quest’ultimo si è ferito nel corso dell’evento, venendo portato via dalla pista sotto gli occhi degli spettatori.

La giostra è stata inizialmente interrotta mentre il fantino è stato trasferito in ospedale per accertamenti e l’equino in una clinica veterinaria di Teramo. Le condizioni dell’animale sarebbero serie.

Stando a quanto diffuso dalla pagina ufficiale della Quintana di Ascoli Piceno, il cavaliere avrebbe riportato un trauma alla spalla mentre il cavallo un trauma alla zampa anteriore destra. Durissima la reazione da parte delle organizzazioni di tutela animale italiane tra cui l’Oipa, che denuncia questi inaccettabili eventi chiedendo che vengano interrotti.

Non ci si capacita di come palii e quintane continuino ad avere luogo nel nostro Paese. Queste manifestazioni mettono in secondo piano il benessere animale e sono pericolose sia per gli animali, costretti a correre senza pietà per il divertimento umano, che per le persone che vi prendono parte.

Nemmeno a inizio dello scorso mese una cavalla è morta durante le prove della Quintana di Foligno mentre il suo fantino ricoverato al pronto soccorso. (Leggi anche: Orrore durante le prove della Quintana di Foligno: ennesimo cavallo morto, fantino in gravi condizioni)

È ora di voltare pagina: siamo nel XXI secolo e ancora dobbiamo assistere a questi spettacoli anacronistici che mettono a repentaglio vite umane e animali – ha commentato il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto – questi tornei sono competizioni anacronistiche talvolta fatali per gli animali. Per questo motivo, da sempre, ne auspichiamo l’abolizione. La tradizione non vale la vita di un essere vivente”

L’associazione chiede l’abolizione di ogni torneo, Giostra o Quintana e lo stesso vale per il Palio di Siena. Dal 1975 al 2019 sono morti 51 equini per competere nel Palio toscano. Non abbiamo bisogno della sofferenza e della morte di altri animali. Basta sfruttare gli animali in nome della tradizione.

È ora di prendere realmente in considerazione alternative più etiche e rispettose che non facciano uso di alcun animale e che siano d’insegnamento per l’intera comunità.

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