Una tartaruga di terra è stata uccisa dall'ignoranza di chi ha preteso di sapere come "salvarla", in realtà l'ha condannata a morte gettandola tra le onde del mare. Un centro specializzato nelle tartarughe marine dell'area ha voluto ricordarla ribattezzandola proprio "Marina", come la natura della specie con cui è stata confusa
Terribile quanto accaduto in Toscana, in un tratto di spiaggia tra Castiglione della Pescaia e Marina di Grosseto dove una tartaruga di terra è stata presa e buttata in mare, credendo si trattasse di un esemplare marino. La sua carcassa è stata recuperata dal team di TartAmare, Centro Recupero Tartarughe Marine e Centro di Didattica Sul Mare, dopo una segnalazione. Per lei, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.
Marina, questo è il nome che TartAmare ha voluto dare alla povera testuggine come ciò che non è mai stata, è morta per colpa dell’ignoranza di chi non conoscendo la specie ha voluto improvvisarsi soccorritore. Quella persona l’ha uccisa in realtà, lanciandola tra le onde del mare e condannandola a una fine misera.
La tartaruga era un esemplare di Testudo hermanni, una testuggine di terra molto diffusa nel nostro Paese. Non si sa come mai la testuggine si trovasse sul litorale toscano. Forse era stata abbandonata. Ricordiamo che per detenere questo animale bisogna essere in possesso di una documentazione specifica.
L’amarezza e il dispiacere sono tanti. Si poteva consultare un veterinario prima di agire, mettersi in contatto con qualche CRAS o centro specializzato per le tartarughe marine come TartAmare, invece no.
TartAmare ha voluto collocare un cartello sulla spiaggia in cui Marina è stata trovata senza vita per ricordare la testuggine e ricordare a tutti che l’ignoranza può essere fatale, per qualunque specie vivente. Questa volta è toccato a lei.
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Cosa (non) fare se si avvista una tartaruga marina spiaggiata
Per evitare altre inconsapevoli condanne a morte, greenMe si unisce all’appello di TartAmare e ricorda come comportarsi correttamente qualora si incontrasse una tartaruga marina spiaggiata o in difficoltà:
- non disturbare l’esemplare
- non toccarlo e non spingerlo in acqua
- contattare la Capitaneria di Porto al 1530
È possibile che la Guardia costiera, come anche un centro di recupero quale TartAmare, chieda di scattare una foto all’animale o di registrare un breve video prima di fornire maggiori indicazioni. Se non si hanno le competenze per intervenire, bisogna farsi da parte. Teniamolo a mente.
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Fonte: TartAmare/Facebook
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