La Chiesa è allagata dal tifone Doksuri, ma gli sposi non si arrendono: matrimonio con l’acqua alle caviglie

Una coppia di sposi ha celebrato lo stesso il matrimonio nonostante la Chiesa fosse allagata per il passaggio del tifone che si è abbattuto sulle Filippine

Un antico detto popolare afferma: “Matrimonio bagnato, matrimonio fortunato”. Un’altra celebre canzone dei Queen recita: “The Show Must Go On”. Entrambi rappresentano alla perfezione ciò che è accaduto nelle Filippine il 30 luglio sorso.

Il devastante tifone Doksuri ha infatti causato ingenti danni in Cina e proprio nelle Filippine. Tuttavia una giovane coppia di sposi ha voluto mantenere fede alla propria volontà di pronunciare il fatidico “sì”. E poco importa se la Chiesa scelta fosse completamente allagata, con l’acqua alle caviglie, loro si sono uniti comunque in matrimonio.

Nessuno degli invitati ha mai perso il sorriso

Le difficoltà sono iniziate fin da subito, eppure i futuri marito e moglie non si sono lasciati scoraggiare. L’auto nuziale era in panne sommersa dall’acqua, ma la sposa è arrivata alla Chiesa di Malos grazie a un passaggio offerto dai vigili del fuoco. Nonostante le circostanze sfavorevoli, tutti erano felici e sorridenti, come mostrano le foto e i video postati su Facebook dalla cugina dello sposo.

Nei filmati possiamo vedere gli invitati scalzi o muniti di calosce che attendono la sposa, che arriva con lo strascico zuppo d’acqua che galleggia sull’acqua. Tuttavia, pavimento allagato o meno, nella didascalia del post si sottolinea come non ci sia “tempesta o inondazione che ferma due persone innamorate”.

La devastazione del tifone Doksuri

Immagini di festa, certo, ma che non possono farci dimenticare quanto accaduto nel Paese. Il tifone ha infatti lasciato una scia di morte e distruzione nelle Filippine, con 39 vittime a causa del suo passaggio di cui oltre una ventina per l’affondamento di un barcone.

Sono invece centinaia di migliaia le persone colpite o sfollate, con la tempesta che si è poi diretta verso Taiwan con interruzioni di energia elettrica e centinaia di alberi abbattuti per riversarsi infine sulla Cina, sulla provincia sud-orientale del Fujian accompagnata da piogge intense e violente raffiche di vento.

Si è trattato del secondo tifone più forte dopo Meranti che nel 2016 costrinse alla chiusura delle scuole e all’evacuazione dei lavoratori dalle piattaforme per l’estrazione di petrolio e gas offshore. Purtroppo, l’ennesima dimostrazione di come i cambiamenti climatici stiano avanzando inesorabilmente.

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