È subito diventato virale sui social il video denuncia su Tik Tok di Jenny Rea, a cui è stato vietato di consumare, con la sua famiglia, i panini sotto l'ombrellone in un lido di Varccaturo, in provincia di Caserta.
In un lido di Varcaturo in provincia di Caserta, Jenny Rea, ha denunciato pubblicamente il comportamento, non isolato, di un lido balneare, in cui dopo aver regolarmente pagato l’ingresso e il parcheggio: 50 euro per un ombrellone e una sedia, più 10 euro di parcheggio, ha ricevuto il divieto di consumare i propri panini sotto l’ombrellone, il che ha provocato il suo sconcerto.
Quello che avrebbe dovuto essere un momento di piacevole ristoro si è trasformato in un episodio umiliante.
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Ma quale è il motivo dietro questo divieto? La scelta del lido di imporre una tale restrizione ha scatenato un dibattito acceso sulla legalità e la moralità di una tale decisione. Molti si sono schierati a sostegno di Jenny, affermando che si tratta di una violazione dei diritti dei clienti e una misura eccessivamente autoritaria da parte della struttura balneare. Altri, invece, hanno difeso il lido, sostenendo che la politica sia stata introdotta per garantire la qualità e l’igiene del cibo servito in spiaggia.
Le reazioni su internet sono state numerose e diverse, ma ciò che è certo è che il video di Jenny Rea ha acceso una scintilla (così come accade ogni anno, qui vi avevamo parlato di un episodio accaduto a Bacoli).
La sua denuncia ha suscitato una discussione su come dovrebbero essere gestiti i servizi nelle strutture balneari, e ha fatto emergere il tema dell’equilibrio tra le esigenze degli esercenti e i diritti dei clienti.
Perché nessuno può impedirti di portare cibo e acqua in spiaggia
Persiste ancora una notevole confusione riguardo a ciò che è permesso e ciò che non lo è nei lidi balneari: è lecito attraversare la passerella di una struttura privata per raggiungere la battigia, anche se non si ha affittato alcun lettino o ombrellone? Inoltre, è ammesso portare cibo e acqua da casa se si è clienti del lido?
A spiegarci la questione è intervenuta già l’anno scorso Edenia Rosati, balneatrice molisana del lido Bahia Azzurra di Termoli che spiegò ai nostri microfoni:
Molti non lo sanno, ma in realtà tutti i bagnanti possono transitare sul bagnasciuga dei lidi liberamente.
Ciò significa che i titolari dei lidi non possono cacciarli né costringerli a pagare, dato che secondo l’art. 822 del codice civile, la spiaggia è un bene pubblico, appartenente al Demanio dello Stato, anche se è data in concessione agli stabilimenti balneari.
Purtroppo non tutti ne sono a conoscenza e ancora molti ci chiedono “il permesso” di farlo ma è un diritto di tutti. Come balneatrice, mi aspetto solo un saluto da chi entra nel lido per raggiungere il mare.
Edenia Rosati chiarisce, inoltre, che nessuno può vietare ai clienti di uno lido di introdurre borse frigo nel lido e consumare del cibo portato da casa:
Un’altra questione dibattuta è quella che riguarda il cibo negli stabilimenti balneari, come hanno dimostrato alcuni recenti fatti passati alla cronaca.
I gestori dei lidi non possono vietare di introdurre e consumare i pasti portati da casa.
Infatti, il lido è semplicemente titolare di una concessione demaniale ad occupare uno spazio ed è giusto che si faccia pagare per questo, ma non può decidere cosa il cliente può portare da casa o meno. L’eventuale divieto comporta una violazione del codice del consumo e del codice civile.
Come ribadito dalla balneatrice molisana, queste sono le uniche accortezze che dovremmo avere tutti sia nei lidi che nelle spiagge libere:
Ciò che davvero invece è assolutamente da non fare, è abbandonare i rifiuti in spiaggia, prelevare sabbia, conchiglie o ciottoli o nuocere agli animali marini comprese meduse e granchi.
Nonostante le norme chiare al riguardo, il divieto di introdurre cibo e bevande in alcuni stabilimenti balneari rimane una pratica illegittima e sempre più comune. Nella stagione estiva in corso, inoltre, si sono verificati notevoli aumenti dei prezzi nei lidi, con incrementi che in alcuni casi hanno superato addirittura il 30%.
La situazione relativa al divieto di portare cibo da casa in alcuni lidi privati è senza dubbio ingiusta e suscita grande indignazione tra i frequentatori. Tuttavia, è fondamentale ricordare che tale pratica è illegittima e nessun gestore di stabilimento balneare può obbligare i clienti ad acquistare cibo e bevande all’interno delle strutture. I consumatori dovrebbero essere consapevoli dei propri diritti e rifiutarsi di accettare regole non conformi alla legge.
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