Basta carrozze trainate da cavalli, l’appello per abolirle una volta per tutte in Italia

Le temperature infernali non fermano le botticelle a Roma e le carrozze trainate dai cavalli in tutta Italia, è il momento di abolirle su tutto il territorio nazionale. Questa è la richiesta da parte delle associazioni di tutela animale, una misura che tenga conto del benessere dei cavalli e ponga fine a questa forma di sfruttamento arcaica

Il caldo non dà tregua e se nel nostro Paese eventi climatici avversi si stanno susseguendo a ritmi impressionanti, in città tutti soffrono per via delle temperature infernali registrate ultimamente: abitanti, cani e non per ultimo i cavalli costretti a portare in giro i turisti sotto il sole cocente.

Questi ultimi continuano a essere sfruttati dai vetturini, a trainare carrozze a colpi di frusta e a trasportare qua e là intere famiglie di visitatori, uno sforzo immenso specialmente nei mesi estivi. Per via di questa intensa attività a cui i cavalli sono obbligati, molti si accasciano a terra stremati, crollano privi di forze, incapaci di rialzarsi.

Malgrado sul territorio nazionale siano state emanate singole ordinanze che vietino l’uscita delle carrozze nelle ore più calde della giornata, i provvedimenti non bastano anche perché le regole non sempre vengono rispettate. La soluzione è una sola: vietare in maniera permanente le carrozze trainate dai cavalli in tutta Italia.

Questo è ciò che chiedono insistentemente le organizzazioni di tutela animale come l’Oipa. L’associazione si è rivolta direttamente al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, affinché includa l’abolizione le carrozze a trazione animale nella riforma del Codice della strada o nel disegno di legge sulla sicurezza stradale.

Recentemente il ministro Salvini ha proposto la sospensione o la revoca della patente per chi abbandona animali, una misura d’emergenza per contrastare il fenomeno dell’abbandono. (Leggi anche: Revoca della patente per chi abbandona animali in strada, la proposta nel nuovo ddl sulla sicurezza stradale)

È tempo di superare questa tradizione antiquata e invisa ai più, che ancora va avanti sulla pelle dei cavalli per gli interessi di una manciata di conduttori. La riconversione di tali licenze in licenze taxi non solo sarebbe opportuna dal punto di vista etico, ma rappresenterebbe un segnale di sensibilità ecologica laddove si passasse alla trazione elettrica” ha commentato Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa.

Il modello da seguire è quello della Reggia di Caserta dove, a seguito di un incidente in cui un cavallo era collassato agonizzante, si è deciso di passare a golfcar. Lo stesso avviene anche nello storico sito di Petra, in Giordania, dove i cavalli sono stati sostituiti da auto elettriche.

In Italia non è però così facile. Attualmente, come l’associazione ricorda, i vetturini che posseggono la licenza sono poche decine a Pisa, Roma, Palermo come a Messina. Le loro licenze non possono essere abolite tuttavia dall’amministrazione locale senza una riforma nazionale che tuteli anche i cavalli.

La vita dei cavalli, al pari di quella dei cani e dei gatti, chiede di essere tutelata e lo Stato deve fare la sua parte per difendere ogni animale in quanto essere senziente. Da ultimo, anche il nuovo articolo 9 della Costituzione sancisce la difesa degli animali e della biodiversità” continua l’Oipa.

A quando una riforma della legislazione nazionale che metta la parola fine a questa forma di sfruttamento anacronistica? Basta botticelle, basta carrozze trainate dai cavalli!

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