Le giocatrici della Coppa del Mondo lanciano la più grande campagna sul clima nella storia del calcio

La fase finale della Coppa del Mondo FIFA femminile 2023 si disputerà in Australia e Nuova Zelanda dal 20 luglio al 20 agosto. Qui, più 40 giocatrici lanciano un’iniziativa per creare una “eredità ambientale positiva” per il torneo tramite donazioni per l’inquinamento generato dai loro stessi spostamenti

Più di 40 giocatrici della Coppa del Mondo femminile si impegnano ad assumersi la responsabilità dell’impatto ambientale dei loro voli da e verso l’Australia e la Nuova Zelanda. È la più grande azione per il clima guidata dai giocatori nel calcio.

Capitanate da Sofie Junge Pedersen, giocatrice danese appena passata dalla Juventus all’Inter e da tempo impegnata su temi sociali e ambientali, in 44 (almeno per ora) doneranno denaro a una combinazione di iniziative di resilienza climatica, compensazione del carbonio e adattamento gestite dal WWF (Australia, Nuova Zelanda) e DanChurchAid . Le iniziative hanno sede in Australia, Nuova Zelanda e Uganda.

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Se dovessi individuare un momento in cui ho iniziato a pensare davvero al cambiamento climatico, sarebbe nel 2009, quando si è tenuta la Cop15 a Copenaghen. Da allora, il mio interesse è cresciuto e sono diventato sempre più preoccupato per il futuro, lascia detto Sofie Junge Pedersen al The Guardian.

I miei sforzi per cambiare il mio comportamento e ridurre la mia impronta di carbonio non sono arrivati ​​​​tutti in una volta, ma gradualmente ho adattato le cose nella mia vita per essere più rispettoso del carbonio. Ciò che mi spinge è che i paesi e le persone meno responsabili di questa situazione sono i più colpiti dai cambiamenti climatici. Questo è ingiusto.

Ho sentito che era qualcosa che volevo fare e qualcosa che fa bene al pianeta, anche se ci rendiamo conto che non è la soluzione.

Cosa faranno le calciatrici

Tra nazioni lontane, le squadre partecipanti sono obbligate a voli lunghi ed inquinanti. Da li è partita l’idea di Sofie Junge Pedersen di sensibilizzare le colleghe sul tema dell’emissione di CO2 legata ai trasferimenti delle 32 squadre in viaggio e si è appoggiata alle istituzioni più sensibili in questo ambito, come Common Goal e Football for Future, lanciando la prima grande campagna di sensibilizzazione partita dal mondo del calcio in ambito della tutela ambientale.

Le calciatrici potranno scegliere di fare una donazione o al Wwf in Australia o in Nuova Zelanda o all’organizzazione DanChurchAid. Le donazioni vengono calcolate in base alla quantità di CO2 emessa dalle varie calciatrici nella partecipazione al Mondiale.

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Fonte: The Guardian

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