Il rally mondiale dei Suv elettrici nella penisola sarda devastata dalle esercitazioni militari è un paradosso tutto italiano

La splendida penisola sarda di Capo Teulada, trasformata in un poligono permanente, è tristemente nota per essere stata distrutta e inquinata da decenni di esercitazioni militari, oltre che interdetta ai cittadini. Eppure, ogni anno qui si svolge il più importante rally di Suv elettrici in nome della salvaguardia dell'ambiente: un vero paradosso in salsa italiana...

Nell’estrema punta meridionale della Sardegna c’è un territorio interdetto da decenni ai cittadini. Nessuno può mettervi piede, fatta eccezione per autorità e forze dell’ordine. È la Penisola Delta del Poligono di Capo Teulada: un paradiso naturale, sottratto alla collettività e trasformato in un vero e proprio scenario di guerra.

Fin dagli anni ’50 questa zona è stata attraversata da mezzi blindati, colpita da bombe e missili nel corso di esercitazioni militari, che hanno avuto un impatto deleterio sull’ecosistema.

Da anni cittadini ambientalisti chiedono la bonifica completa dell’area dove sorge il poligono permanente per esercitazioni terra-mare-aria più esteso d’Europa, senza essere riusciti nel loro intento. Eppure, nonostante l’interdizione al pubblico, proprio qui annualmente viene organizzata il rally mondiale Island X Prix di Suv elettrici – nell’ambito del campionato Extreme E – supportata dalla Regione Sardegna e il Ministero della Difesa.

Il paradosso della gara in nome dell’ambiente in un territorio stravolto dall’inquinamento

Avete capito bene, in un territorio altamente inquinato da tonnellate di sostanze pericolose, fra cui l’uranio impoverito, viene autorizzata e promossa una sfida in nome della difesa del Pianeta.

La gara, che quest’anno si è svolta l’8 e il 9 luglio, viene organizzata in luoghi remoti della Terra nel “tentativo di aumentare la consapevolezza sui problemi legati al cambiamento climatico e mostrare le prestazioni e i vantaggi dei veicoli a basse emissioni di carbonio”, come si legge sul sito dell’evento Extreme E.

Peccato che la penisola di Capo Teulada non sia un luogo isolato come altri, quanto l’emblema degli effetti nefasti causati dalle esercitazioni militari. Il problema non riguarda “soltanto” la devastazione degli ecosistemi, ma dell’aria che si respira nella zona. Nelle frazioni del comune di Teulada che si trovano in prossimità del Poligono (creato nel 1956a a seguito di accordi NATO), come Sa Portedda e Gutturu Saidu, è stato registrato infatti un inquietante aumento di decessi provocati da tumori, malattie respiratorie e del sistema urinario.

Nel corso dell’ultima audizione della Commissione d’inchiesta Uranio Impoverito di ottobre 2017, un ex caporalmaggiore ha raccontato che negli anni Novanta per testare dei mezzi denominati “Blind centauro”sono stati sparati, verso la Penisola Delta, dei proiettili al fosforo bianco, un’arma chimica vietata dal Protocollo III della Convenzione sulle armi convenzionali.

È davvero paradossale che proprio in questo territorio dilaniato vada in scena una manifestazione che vuole accendere i riflettori sulla lotta crisi climatica e la tutela della natura.

A sottolinearne l’assurdità anche l’ex ministro all’Ambiente Sergio Costa, che in post pubblicato su Facebook qualche ora fa scrive:

Anche quest’anno nel poligono militare di Teulada, teatro di una imponente esercitazione pochi mesi fa, si è svolta la kermesse chiamata Extreme E. In sostanza un rally di auto elettriche non aperto al pubblico, perché l’intera zona è interdetta da sempre ai cittadini.
Questa parte della Sardegna, composta da zone naturalistiche tutelate, è prima violentata dalle attività militari, poi attraversata da una manifestazione, autorizzata dal ministero della Difesa e patrocinata dalla Regione Sardegna, organizzata da un soggetto privato.

Costa ha poi annunciato di aver presentato insieme alla deputata sarda Alessandra Todde un’interrogazione al ministro della Difesa. Per dimostrare di avere a cuore l’ambiente non serve organizzare una gara di Suv elettrici, quanto piuttosto bonificare al più presto la penisola di Capo Teulada e dire basta una volta per tutte alle esercitazioni militari in aree naturalistiche così ricche e delicate.

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Fonti: Extreme E/Sergio Costa

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