Se sei continuamente in ritardo e il tempo sembra scivolarti via, forse soffri di cecità temporale

Non riuscire a gestire correttamente il proprio tempo può essere sintomo di un disturbo psicologico grave: ecco i sintomi e come contrastarlo

Ci sono persone che hanno seri problemi a gestire il proprio tempo e che spesso si sentono in colpa per questo: sono sempre in ritardo agli appuntamenti, non riescono a stimare di quanto tempo hanno bisogno per svolgere un’azione, si perdono scadenze e pagamenti, non contestualizzano temporalmente eventi di cui sono stati protagonisti.

Da cosa ha origine questa spiacevole sensazione che il tempo stia scivolando fra le dita senza che si possa averne il pieno controllo? Gli esperti la chiamano “cecità temporale”.

Si tratta, in pratica dell’incapacità di percepire in modo giusto la dimensione temporale, di tenere traccia del tempo che passa e di discernere fra passato, presente e futuro.

La cecità temporale, nelle sue forme più gravi, può avere effetti devastanti sulle relazioni sociali, sulla vita lavorativa e sul proprio modo di gestire le giornate.

Arrivare sempre in ritardo al lavoro, dimenticare quando un evento sia accaduto o non ricordarsi delle scadenze rende chi soffre di questo disturbo un pessimo dipendente – qualunque sia il tipo di lavoro svolto.

Allo stesso tempo, anche le relazioni interpersonali – gli incontri con il partner, gli appuntamenti con familiari e amici, le attività del tempo libero – risultano profondamente danneggiate da questo disturbo.

Quando perdere la cognizione del tempo diventa una malattia

È capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di essere così intensamente concentrati su un compito o un’azione da non rendersi conto di quante ore siano già passate, oppure di apprezzare la compagnia di un circolo di amici al punto da perdere la cognizione del tempo.

Si tratta di fenomeni normali, legati a uno stato di concentrazione (o di evasione) tanto profondo da farci perdere il contatto con la realtà.

Ma quando questa condizione diventa la normalità, quando non si riesce mai ad avere contezza del tempo che passa o di quello necessario a svolgere un’attività o a raggiungere un luogo – ecco allora che ci troviamo davanti a un problema patologico.

Come confermato da diversi studi, la cecità temporale è connessa al disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

Proprio come le persone miopi possono solo leggere cose a portata di mano, le persone con ADHD possono affrontare solo cose vicine nel tempo (passato o futuro): più l’evento è lontano, meno sono in grado di affrontarlo. Ecco perché si riducono sempre all’ultimo minuto, procrastinano in continuazione arrivando sempre tardi o trascurando le scadenze.

Ma l’ADHD è solo una delle possibili cause di cecità temporale: gli esperti hanno collegato questo disturbo anche all’autismo, a disturbi psicologici quali ansia e depressione, alla percezione del dolore, infine all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti.

Gestire la cecità temporale

Anche se non soffriamo di nessuna delle patologie sopraelencate e la cecità temporale non è un disturbo che ci affligge, potremmo comunque stare vivendo un rapporto non sano con il tempo – a causa, magari, di condizioni di forte stress o ansia.

Come tornare a gestire in modo corretto e consapevole il tempo a nostra disposizione, per evitare figuracce e non incappare in dimenticanze? Ecco qualche consiglio utile.

Indossa un orologio con le lancette

Nell’era digitale, in cui qualunque dispositivo tecnologico (persino il forno!) è in grado di segnalarci l’ora, potrebbe sembrare un consiglio assurdo. Eppure, osservare le lancette che si muovono dentro il quadrante ci mostra visivamente il tempo che scorre e può aiutarci a essere più puntuali.

Non dedicarti ad attività “ruba-tempo”

Se sappiamo di dover portare a termine un compito noioso, evitiamo di concedere attenzione a quelle attività che già sappiamo ci porteranno a perdere la cognizione del tempo – come per esempio la lettura, la visione di serie TV, l’uso dei social network.

È molto più semplice evitare di intraprendere questo genere di attività “allettanti” piuttosto che trovare la forza di interromperle una volta iniziate.

Imposta sveglie e promemoria

Se non siamo in grado di gestire il nostro tempo, una sveglia potrebbe farlo al posto nostro. Timer (digitali o analogici), sveglie e cronometri possono aiutarci molto nella gestione del tempo.

Possiamo decidere “a monte” quanto tempo voler dedicare a una certa attività e impostare una sveglia che ci ricordi quando è ora di smettere, oppure dividere la nostra giornata in piccoli blocchi temporali in modo da continuare a essere produttivi nel lungo periodo.

Cronometrati

Le persone affette da cecità temporale hanno difficoltà a quantificare il tempo necessario per portare a compimento una certa azione. Possiamo risolvere questo inconveniente iniziando a “cronometrarci” e a tenere traccia del tempo che ci occorre per svolgere un compito.

Possiamo scoprire, per esempio, di aver bisogno di mezz’ora per rassettare la cucina dopo i pasti o di venti minuti per raggiungere a piedi l’ufficio. Una volta che avremo preso coscienza dei nostri tempi, potremo organizzare meglio le nostre giornate.

Pianifica

L’ultimo consiglio, forse il più difficile da mettere in atto, riguarda la pianificazione: creiamo un calendario settimanale suddiviso in blocchi temporali, in cui inseriremo le attività da compiere – senza dimenticare di contemplare il tempo necessario agli spostamenti e agli eventuali imprevisti.

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