La presenza di bolle e schiuma sulla superficie dell'acqua marina non è (sempre) un sintomo di inquinamento del mare: ecco di cosa si tratta
La vicinanza che abbiamo alle spiagge e al mare durante i mesi estivi ci permette di notare che, talvolta, fra le onde del mare vi sono chiazze di bolle e schiuma: si tratta di sversamenti inquinanti nelle acque marine? È possibile, ma non sempre dobbiamo metterci in allarme: vediamo meglio di cosa parliamo.
Che cos’è la schiuma in mare?
La presenza di bolle e schiuma farebbe pensare (lecitamente) alla presenza in acqua di sostanze chimiche – più precisamente, di tensioattivi. Si tratta di sostanze presenti nei detersivi e nei saponi, che hanno la capacità di abbassare la tensione superficiale dell’acqua e che danno vita a schiuma e bolle.
Ma la schiuma che troviamo fra le onde del mare potrebbe avere anche un’altra origine, più naturale e non tossica – tant’è che è possibile osservarla anche lontano dagli scarichi urbani e dalle aree fortemente antropizzate.
Se osserviamo degli accumuli di fiocchi biancastri simili a neve, che si aggregano a formare delle “nuvole”, sulla superficie delle onde potremmo essere in presenza di mucillagini. Come è riportato dal Quaderno dell’ICRAM dal titolo “Le Mucillagini nell’Adriatico e nel Tirreno” (2005):
Le sostanze di tipo mucoso, come le mucillagini, sono molto diffuse nell’ambiente marino poiché possono essere secrete da un’ampia varietà di vegetali, di animali e dalla flora microbica.
Il rilascio di sostanza organica extracellulare da parte del fitoplancton è un processo fisiologico normale, gli escreti polisaccaridici del fitoplancton possono essere rilasciati in seguito ad essudazione, lisi delle cellule, morte programmata, predazione dello zooplancton, ecc.
Si tratta, insomma, di materiale organico di origine vegetale che si accumula fra le onde del mare e dà vita a fenomeni di schiuma, bolle e addensamenti simili a muco.
All’origine del fenomeno
Il fenomeno della schiuma e delle bolle che si depositano sulla superficie del mare (e che vi restano per molte ore, se non anche giorni) è sempre oggetto di analisi sulla qualità dell’acqua – per impedire, eventualmente, la balneazione ai turisti qualora si tratti di una manifestazione dell’inquinamento dell’acqua.
In realtà, come abbiamo anticipato, questa schiuma persistente è originata dalla presenza di elevate concentrazioni di materiale organico proveniente dalla fioritura delle micro-alghe, di flora e fauna in decomposizione, di batteri, funghi e protozoi.
Queste sostanze, che con il caldo estivo tendono a decomporsi più velocemente che in inverno (da questo deriva la stagionalità del fenomeno), agiscono da tensioattivi naturali e conferiscono stabilità alla schiuma in mare.
Di per sé, la presenza della sola schiuma non rappresenta un rischio per la balneazione. Tuttavia, queste bolle possono attirare e trattenere sostanze inquinanti e pericolose già presenti nell’acqua marina – come idrocarburi, tensioattivi sintetici, pesticidi ed erbicidi, alghe tossiche.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: ARPAC
Ti consigliamo anche: