Non hai ancora un indirizzo PEC? Dal prossimo mese diventa fortemente consigliato averne una, ecco perché ti conviene attivarla al più presto
Se finora avere una PEC era una necessità per le Pubbliche Amministrazioni, le aziende, le partite IVA e i professionisti iscritti all’albo, a breve diventerà quasi obbligatorio anche per tutti gli altri soggetti.
La data da segnare è il 6 luglio, quando bisognerà possederla per ricevere comunicazioni con valore legale, ad esempio multe, raccomandate e cartelle esattoriali. Questo perché – a seguito della recente riforma fiscale – è stato introdotto l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali (Inad), che rende appunto tutte le comunicazioni con la Pubblica Amministrazione digitali.
A cosa serve la PEC e per chi era già obbligatoria
La Posta Elettronica Certificata (PEC) è il sistema che permette di mandare e-mail con valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno. Si tratta di uno strumento molto utile che semplifica la comunicazione fra aziende, privati e istituzioni.
Con conversione del Decreto Legge 179/2012 nella Legge 221/2012, possedere una casella PEC è diventato un obbligo per:
- Professionisti iscritti all’albo di appartenenza
- Le Pubbliche Amministrazioni
- Imprese e le nuove società
- Partite IVA iscritte al Registro Imprese
- Ditte individuali
Chi non è in regola e non ha quindi un domicilio digitale rischia di incappare in sanzioni molto salate.
Cosa cambia dal 6 luglio
A partire dal 6 luglio il domicilio digitale sarà operativo a tutti gli effetti. E tutti coloro che registrano la propria PEC potranno ricevere tutte le comunicazioni ufficiali e con valore legale da parte della Pubblica Amministrazione per semplificare le procedure.
D’ora in poi tutti i cittadini possono registrare su INAD il proprio domicilio digitale, come per esempio un indirizzo PEC attivato in precedenza, dove ricevere tutte le comunicazioni ufficiali da parte della Pubblica Amministrazione. Farlo è molto semplice: basta collegarsi al sito https://domiciliodigitale.gov.it, accedendo con SPID, CIE o CNS, e inserire il proprio recapito certificato.
Per quanto riguarda la PEC, è possibile attivarla andando sul sito delle Poste oppure optare per altri servizi PEC; i costi sono variabili, ma generalmente contenuti, e si può scegliere il pacchetto più adatto alle proprie esigenze. Alcune piattaforme offrono il servizio base gratuitamente o regalano i primi mesi di utilizzo.
E per chi non vuole creare una PEC? In quel caso il cittadino riceverà la tradizionale raccomandata, ma sarà tenuto a coprire i costi di gestione aggiuntivi che invece non sono previsti con l’invio digitale.
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Fonte: Governo
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