Pesci con lesioni e bruciature: il lato oscuro della pesca con elettrostorditore

Tre soggetti sono stati ascoltati dai giudici per pesca di frodo. Pescavano con elettrostorditori, metodo vietato in Italia e consentito solo per scopi scientifici o conservativi. In questo caso, però, si tratta di bracconaggio

Pescavano con l’uso di uno storditore elettrico, strumento illegale che consente di catturare facilmente grosse quantità di pesce, e con un carico di oltre 100 tra carpe, siluri e pesci gatto sono stati fermati dai carabinieri forestali. Tre bracconieri sono a processo per pesca di frodo.

I fatti risalgono al marzo 2021 quando i tre soggetti di origine romena avevano finito di pescare nel Ferrarese. Gli indagati non sono stati colti sul fatto, ma in controllo nella loro vettura i militari dell’Arma del nucleo forestale hanno ritrovato 108 pesci. Tutti pescati con storditori elettrici, un metodo di pesca vietato nel nostro Paese ma praticato da numerosi bracconieri.

Di recente, come diffuso da fonti locali, sono state sentite le testimoniante dei forestali e del docente universitario Francesco Quaglio, che da esami effettuati sulle carcasse confiscate ha potuto confermato che le lesioni degli animali sono dovute a morte per elettrostordimento.

Il professor Quaglio è stato anche coautore di uno studio scientifico sulla pesca con elettrostorditori in Emilia-Romagna e nella pubblicazione descrive cosa questo tipo di pesca comporti:

Il meccanismo d’azione si basa sugli effetti che un campo elettrico ha sui pesci, dopo aver immerso in acqua due elettrodi, un polo positivo ed un polo negativo. I pesci che si trovano all’interno del campo elettrico delimitato dai due poli vengono attratti dal polo positivo, quindi iniziano a nuotare verso questo per poi rimanere storditi dalla scossa elettrica man mano che si avvicinano all’elettrodo.

Le lesioni macroscopiche osservate più di frequente sono emorragie cutanee più o meno estese, congestione branchiale, iperemia cerebrale ed emopericardio”

La pesca con elettrostordimento non preoccupa solamente per questioni legate al benessere animale, ma per i suoi effetti terrificanti. Il danno maggiore è il depauperamento dei bacini idrici, presi di mira dai gruppi di criminali.

In Italia, come lo studio precisa, questo tipo di pesca viene autorizzata solo per scopi scientifici e/o conservativi. Il resto è bracconaggio. Il processo proseguirà ora a settembre.

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