Mimosa: la guida completa per coltivarla in casa e in giardino

Una guida semplice e completa su come coltivare l'Acacia dealbata,  pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Fabaceae, comunemente conosciuta come mimosa.

La Mimosa, nota anche come Acacia Dealbata, è un albero sempreverde molto apprezzato per la sua splendida fioritura invernale. Scopriamo come coltivarla e curarla sia in vaso che in giardino, anche a partire da un semplice rametto.

Nel linguaggio comune, il termine mimosa è utilizzato per indicare, oltre a questa pianta, anche altre specie appartenenti al genere Acacia; nel linguaggio scientifico, tale termine si riferisce invece esclusivamente al genere Mimosa.

La mimosa è un arbusto ornamentale, celebre soprattutto per la festa della donna, ricorrenza in cui solitamente viene regalata per celebrare la Giornata Internazionale della donna. In Italia, il classico rametto di mimosa si regala l’8 marzo dal 1946, su iniziativa della parlamentare Teresa Mattei.

Pianta arbustiva che si sviluppa in particolar modo nelle zone temperate, la mimosa raggiunge un’altezza compresa tra 8 e 15 metri, ha foglie sempreverdi di colore verde argenteo e produce i caratteristici fiori gialli, che danno origine alla tipica profumazione.
In questo articolo ne scopriremo segreti e curiosità.

Storia ed origini della mimosa

Originaria dell’Australia sub-orientale, piu precisamente della zona della Tasmania, viene introdotta in Europa ad inizio Ottocento, trovando subito grande diffusione per le sue caratteristiche da pianta ornamentale. Il nome deriva dal termine greco μῑμησις (mímesis), che significa “imitazione“.

Introdotta In Italia cresce facilmente in molte zone, dalla Riviera ligure alla Toscana, dalle rive dei laghi del Nord alla Sicilia e tutto il meridione.

Gli aborigeni australiani le ascrivevano proprietà curative, ed ancora oggi la mimosa viene utilizzata per contrastare diarrea, nausea e malattie veneree.

Varietà di mimosa

Appartenente alla famiglia delle Fabaceae ed anche detta Acacia dealbata, la mimosa comprende oltre 400 specie di piante.

Le piu conosciute sono l’Acacia dealbata e l’Acacia retinodes (anche detta Mimosa delle quattro stagioni) che presenta foglie a forma di salice ed un profumo di limone.

Altre varietà prevedono:

  • Mimosa farnesiana: produce fiori giallo arancio, molto grandi e rigonfi.
  • Mimosa leucocephala: anche detta mimosa bianca per il colore dei sui fiori, si tratta di una specie molto invasiva.
  • Acacia retinoides Lisette: si contraddistingue per le abbondanti fioriture.
  • Acacia dealbata Pendula: caratterizzata da rami cadenti, si rivela perfetta per coprire muri ed angoli all’interno di giardini e terrazzi.

Dove posizionare la mimosa

La mimosa preferisce una posizione soleggiata, utile per favorire una buona fioritura, preferibilmente rivolta a sud, che sia anche riparata dal vento (potrebbe danneggiare i suoi fragili rami), e per questo le zone piu indicate sono vicino a muri e siepi.

Può adattarsi a molte tipologie di terreno, anche se incontra difficoltà con i terreni pesanti ed eccessivamente umidi, e non sopporta assolutamente il calcare.

Come coltivare in vaso la mimosa

vasi di mimosa

La mimosa è un arbusto che cresce molto bene in un vaso o in una grande cassetta da giardino, anche se devono essere fornite condizioni di crescita adeguate.

Per la coltivazione in vaso, dovrete annaffiare la mimosa con maggiore regolarità, soprattutto durante la stagione di crescita, mentre in inverno è possibile diminuire le dosi d’acqua.

Al fine di favorire una crescita rigogliosa, applicate di tanto in tanto del fertilizzante per arbusti da fiore, ricordandovi di rinvasare ogni 2/3 anni.

Sistemate la mimosa in un ambiente luminoso e riparato dal gelo, che abbia una temperature compresa tra 5 ed 8 gradi (preferibilmente una veranda, un garage o un terrazzo ben riparato), evitando di conservarla direttamente in appartamento, visto che le mimose mal sopportano il riscaldamento domestico e l’aria secca.

Come coltivare in giardino la mimosa

Se invece volete piantare direttamente la mimosa a terra, dovrete scavare una buca di circa 50 centimetri di altezza e 50 centimetri di larghezza, avendo cura di rimuovere sassi, erbacce e grosse radici.

Mescolate il terriccio con dello stallatico, un concime organico in pellet realizzato con le feci degli animali da stalla, utilizzando al contempo uno strato drenante di terra argillosa.

Ricordate inoltre che la mimosa possiede radici poco profonde, e per questo serviranno dei sostegni solidi per facilitare lo sviluppo della pianta.

Come fare la talea di mimosa

talea di mimosa

La talea rappresenta un metodo di propagazione molto utilizzato, in grado di offrire un’alternativa alla classica semina ed attraverso il quale si potrà ottenere rapidamente un esemplare identico alla pianta madre.

Procedete tagliando un un ramo giovane e ben conservato dalla pianta madre, rimuovete le foglie inferiori ed immergete la base del taglio in una soluzione di ormone radicante per favorire lo sviluppo delle radici. Piantare la talea in un substrato umido e poroso, come ad esempio una miscela composta da torba e sabbia, mantenendo l’umidità costante.

Posizionare la talea in un luogo caldo e luminoso, evitando l’esposizione diretta alla luce solare.

Dopo un periodo variabile, che può spaziare dalle settimane ai mesi, la talea dovrebbe sviluppare le radici e potrà essere trapiantata in un vaso, oppure direttamente in giardino.

Come e quando potare la mimosa

Una potatura regolare si rivela decisamente importante, sia per mantenere la mimosa sana che per favorire una fioritura abbondante. Se volete potare la pianta fatelo in primavera, dopo la fioritura, per evitare di compromettere la produzione di fiori. Rimuovete i rami morti, danneggiati o malformati e riducete la lunghezza di quelli principali per favorire una ramificazione più densa.

Prestate molta attenzione durante la potatura, poiché la mimosa è una pianta delicata e particolarmente sensibile a potature eccessive ed aggressive.

Quando seminare la mimosa

La mimosa può essere seminata in primavera o in autunno. Prima di seminare, lasciate i semi in ammollo in acqua calda per 24 ore, al fine di  favorirne la germinazione. Successivamente, piantate i semi in un substrato leggero e poroso, coprendoli leggermente con un sottile strato di terra.

La fase di germogliazione può durare settimane o mesi, quindi saranno necessarie cure ed una buona dose di pazienza.

Quale terreno usare e dove posizionare la mimosa

Per prosperare la mimosa ha bisogno di un terreno ricco di sostanze organiche e che abbia un buon drenaggio. Si consiglia per questo l’utilizzo di un substrato che combini terra da giardino e sabbia, per garantire un drenaggio adeguato. Evitate terreni pesanti o eccessivamente compatti che potrebbero trattenere troppa umidità e quindi causare marciume delle radici.

Inoltre, scegliete sempre una posizione soleggiata ma al tempo stesso protetta dai venti forti, sia per promuovere crescita sana e fioritura abbondante, che per preservare i fragili rami.

Ogni quanto annaffiare la mimosa

Generalmente parlando, la mimosa va annaffiata con buona regolarità, in modo non eccessivo, ogni settimana per quanto riguarda il periodo estivo, mentre nei mesi invernali ogni 2/3 settimane. Ricordate di non esagerare con l’acqua per evitare i ristagni, condizione decisamente dannosa per la mimosa.

Quando fiorisce la mimosa

La fioritura della mimosa può dipendere dalle condizioni climatiche della zona in cui si trova, fiorendo tra gennaio e marzo nei luoghi a clima temperato, mentre nelle zone più fredde la fioritura avviene intorno a febbraio. La nascita dei fiori di mimosa indica l’avvicinarsi della primavera, visto che si tratta della prima pianta a fiorire dopo i mesi invernali.

Come preservare la mimosa in inverno

mimosa inverno

@123rf

Nelle regioni in cui gli inverni sono lunghi e freddi, la mimosa ha bisogno di essere protetta e preservata dal gelo. Per farlo, potete avvolgere gli arbusti con una coperta invernale prima che giunga l’inverno ed effettuare la pacciamatura alla base, pratica che consiste nel ricoprire il suolo con del materiale plastico o naturale.

Quali sono le malattie e i parassiti della mimosa

Come tutte le piante, tuttavia, la Mimosa può essere colpita da diverse malattie e parassiti. Ecco i suoi nemici giurati:

Armillaria Mellea (Funghi della Radice)

L’Armillaria Mellea è un fungo che attacca le radici della Mimosa, causando la cosiddetta “marciume radicale“. Questa malattia provoca un ingiallimento e un appassimento delle foglie, seguito dalla morte dell’albero. Per prevenire l’infezione, è importante garantire un adeguato drenaggio del suolo e evitare di piantare la Mimosa in terreni precedentemente infestati.

Phytophthora (Marciume del Colletto)

Il Phytophthora è un altro fungo del suolo che può causare il marciume del colletto. Questa malattia può essere particolarmente pericolosa in condizioni di suolo umido o di ristagno d’acqua. I sintomi includono un ingiallimento delle foglie e la morte di rami o dell’intera pianta. È possibile prevenire il marciume del colletto assicurando un buon drenaggio del suolo e evitando di annaffiare eccessivamente.

Afidi

Gli afidi sono piccoli insetti che succhiano la linfa dalle piante. Possono causare deformazioni e discolorazioni delle foglie e dei fiori. Inoltre, possono favorire lo sviluppo della fumaggine, una malattia fungina che si manifesta con una patina nera sulla superficie delle foglie. Per controllare gli afidi, è possibile utilizzare insetticidi specifici o predatori naturali come le coccinelle.

Tignola della Mimosa

La Tignola della Mimosa (Homadaula anisocentra) è un piccolo lepidottero la cui larva si nutre delle foglie dell’Acacia Dealbata. Le foglie attaccate presentano macchie scure e possono cadere prematuramente. Il controllo di questo parassita può essere effettuato anche tramite l’uso di trappole a feromoni per intercettare gli adulti.

Mal secco

Il mal secco è una malattia causata da vari tipi di funghi che provoca un progressivo appassimento delle foglie, fino alla loro caduta e alla morte dei rami. Per prevenire la malattia è importante evitare il ristagno d’acqua e curare le ferite che la pianta può subire, in quanto sono porte d’accesso per i funghi.

Oidio

 

L‘oidio è una malattia fungina che colpisce una vasta gamma di piante, compresa la mimosa. Questo fungo si manifesta con un caratteristico rivestimento polveroso bianco o grigio sulle foglie, steli e fiori della pianta. Oltre a questo, può causare deformazioni e caduta delle foglie. Per combattere l’oidio, è possibile ricorrere a trattamenti fungicidi specifici o a metodi biologici, come l’utilizzo di bicarbonato di sodio o latte diluito.

Cocciniglia

La cocciniglia è un piccolo parassita che si nutre della linfa delle piante. Questi insetti sono spesso visibili come piccoli punti bianchi o marroni sulle foglie o gli steli della pianta. Possono causare un indebolimento della pianta e favorire lo sviluppo di fumaggine, una malattia fungina che si manifesta con una patina nera sulla superficie delle foglie. Per combattere le cocciniglie, è possibile utilizzare insetticidi specifici, oppure metodi biologici come l’utilizzo di predatori naturali (ad esempio, le coccinelle) o l’impiego di oli essenziali come l’olio di Neem. Ricorda sempre di fare attenzione quando usi prodotti chimici, seguendo attentamente le istruzioni del produttore.

Peronospora

La peronospora è una malattia causata da un fungo-like oomicete che colpisce principalmente le piante orticole e da frutto, come vite, pomodoro, patate e cipolle, ma può attaccare anche altre specie vegetali. Si manifesta con macchie gialle sul lato superiore delle foglie, e una fioritura biancastra e polverosa sul lato inferiore. Può causare grave danni alla pianta e in casi estremi portare alla sua morte.

Tuttavia, la pianta di Mimosa non è generalmente considerata suscettibile alla peronospora. La peronospora tende a colpire piante in condizioni di umidità elevata e temperature moderate, condizioni che non sono tipiche dell’habitat ideale della mimosa.

Ciò non significa che la Mimosa sia completamente immune a questa malattia, ma che non è tra le piante più comunemente affette. Come sempre, è importante monitorare regolarmente la salute delle piante e agire rapidamente se si notano sintomi di malattie.

In generale se noti qualcosa di insolito, come macchie, ingiallimento o caduta delle foglie, è importante agire rapidamente. Molti problemi possono essere risolti facilmente se vengono individuati e trattati in tempo. Inoltre se noti sintomi di una malattia o parassita e non sei sicuro di come procedere, non esitare a chiedere consiglio a un professionista. Un vivaista o un agronomo possono aiutarti a identificare il problema e suggerirti il trattamento più efficace.

Ricorda, la prevenzione è la migliore cura. Mantenendo la tua pianta di mimosa in buona salute, potrai goderti la sua splendida fioritura per molti anni a venire.

Come usare la mimosa

La mimosa ha diversi usi ed applicazioni, noti fin dall’antichità. Gli aborigeni australiani la utilizzavano come rimedio naturale per curare diverse patologie, ed ancora oggi viene impiegata per combattere nausea e diarrea.

I suoi fiori sono ampiamente utilizzati per creare composizioni floreali e decorazioni per eventi e celebrazioni, tra cui la celebre festa della donna.

L’essenza di mimosa viene spesso utilizzata nell’industria profumiera per creare fragranze fresche e molto ricercate.

La mimosa possiede ottime proprietà rigeneranti ed antiossidanti, e può prevenire l’invecchiamento, restringere i pori della pelle e favorirne la rigenerazione.

Significato simbolico della mimosa

mimosa

@melisa004/123rf.com

Le mimose sono il simbolo scelto per la Festa della Donna, celebrata ogni anno l’8marzo.

Il motivo si può attribuire alle caratteristiche innate del fiore abbinate al carattere femminile: in apparenza fragile, delicata e sensibile, ma in realtà molto resistente e capace di adattarsi a terreni difficili.

Come osservato in precedenza, in Italia la mimosa venne scelta nel dopoguerra come fiore simbolo della festa delle donne, su indicazione di Teresa Mattei, la più giovane eletta all’Assemblea Costituente, che suggeri a Luigi Longo (politico e partigiano comunista, segretario generale del PCI dal 1964 al 1972) di “scegliere un fiore povero, facile da trovare nelle campagne” per celebrare le donne.

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