Parte in Italia il progetto che converte gli edifici comunali inutilizzati in residenze per gli studenti universitari: nella prima fase si punta a creare 5000 posti letto
La recente protesta degli studenti nelle tende nelle università di tutta Italia ha acceso i riflettori sul caro affitti e sulle mille difficoltà economiche che deve affrontare oggi chi vuole studiare da fuori sede. Per far fronte alla carenza di residenze destinate agli universitari Invimit (Investimenti Immobiliari Italiani), società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), ha lanciato un interessante progetto finalizzato all’acquisto di immobili su tutto il territorio nazionale da destinare agli studenti.
L’obiettivo iniziale è quello di garantire 5mila posti letto, cifra che può aumentare in base al numero delle adesioni. Ma come funziona esattamente?
I dettagli dell’iniziativa a favore degli universitari
L’iniziaiva in questione si ispira al meccanismo dell’Offerta Pubblica di Acquisto (OPA) e permetterà di concentrare in un unico fondo immobiliare un numero consistente di asset pubblici, superando il tema della frammentazione del patrimonio che ostacola la scalabilità da parte degli investitori istituzionali.
“L’adesione al progetto consentirà la creazione, nell’ambito di un Fondo immobiliare (FIA), di un portafoglio di futuri studentati da candidare per l’ottenimento delle risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in sinergia con le azioni che il Governo sta mettendo in atto per garantire almeno 52.500 posti letto previsti dal PNRR” viene chiarito sul sito di Invimit.
Il primo passo sarà quello della pubblicazione dell’avviso. Dopo questo step, gli enti territoriali e le amministrazioni centrali dello Stato potranno manifestare il proprio interesse a vendere al Fondo gli immobili di loro proprietà.
Per aderire dovranno trovarsi sul territorio nazionale ed essere subito disponibili per la vendita in trattativa privata diretta, quindi già oggetto di aste pubbliche conclusesi senza aggiudicazione. A differenza delle tradizionali OPA, la proposta di acquisto sarà vincolante soltanto dopo la fase di due diligence. Per facilitare la procedura, Invimit metterà a disposizione un’apposita piattaforma online (alla quale si potrà accedere attraverso il sito www.invimit.it), per offrire l’immobile, un video tutorial per illustrare le modalità di partecipazione e anche un call center al quale rivolgersi per delucidazioni.
È una novità assoluta che può rappresentare un modello replicabile anche per altre esigenze nazionali e che ha potenzialità importanti” – commenta Giovanna Della Posta, Amministratore Delegato di Invimit – Ci permette, da un lato, di dare una risposta al problema della mancanza di posti letto per studenti in Italia, mentre, dall’altra, di mettere in campo uno strumento per concentrare immobili pubblici in un unico veicolo, una porta di ingresso su un segmento del mercato immobiliare per tanti ancora invisibile, nonostante da ultimo censimento MEF valga almeno 70 miliardi, valore che esclude gli asset delle partecipate pubbliche e i terreni.
Una risposta anche agli investitori istituzionali che vogliono investire sul mattone pubblico, ora con questo strumento quella che è sempre stata un’intuizione può diventare realtà.
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Fonte: Invimit
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