Allevamenti: macellazioni da record alle Canarie, il più grande numero di animali abbattuti in un solo anno

Nel 2022 le isole Canarie hanno battuto il record di maggior numero di animali macellati in cinque anni, una misura che dovrebbe farci riflettere non solo in un momento storico difficilissimo per l'aumento esponenziale dei prezzi in quasi ogni ambito

L’aumento delle materie prime, dei combustibili e dell’energia si è fatto sentire praticamente ovunque e alle isole Canarie uno dei settori attualmente più colpiti è la zootecnica. Gli allevatori stanno rispondendo ai prezzi alle stelle di materie prime e carburante macellando il bestiame in quantità impressionanti al punto da macinare un tristissimo record lo scorso anno: i dati di macellazione più alti degli ultimi cinque anni.

A rivelarlo è la Asaga Canarias Asaja, l’associazione degli agricoltori e degli allevatori delle Canarie. In un comunicato stampa di fine marzo l’organizzazione ha reso noto che nel 2022 è stato registrato un 36% dei bovini e del 22% delle capre macellati rispetto al 2019, anno di riferimento.

Si è passati così dal macellare 9.872 a 13.430 bovini nel 2022, incluse le vacche da latte. Quanto alle capre invece gli animali uccisi sono stati più del 12,05%, da 39.158 capi macellati nel 2019 e 43.876 nel 2022. Se si tiene conto delle capre allevate per la produzione lattiero-casearia e quelle già destinate al mattatoio, la percentuale sale non poco sfiorando il 22%.

Questa percentuale così elevata dimostra che il produttore ha scelto ancora una volta di sbarazzarsi di quegli esemplari che consumano più cibo per ridurre i costi di produzione” commenta Asaga Canarias Asaja.

I numeri confermano che l’allevamento caprino e bovino hanno dovuto perseguire questa via per “resistere all’assalto dell’inflazione” ribadisce l’associazione.

Sorte differente è toccata invece ai settori ovino, suinicolo e cunicolo, che alle Canarie hanno visto minori abbattimenti dei capi allevati. L’allevamento di conigli risulta il più interessato con una diminuzione delle macellazioni pari al – 24,30%.

Il motivo di questo calo non ha nulla a che vedere con scelte etiche o alimentari della popolazione, bensì è da ricercarsi nelle importazioni di queste carni che, come Asaga Canarias Asaja spiega, “stanno guadagnando terreno nel commercio interno, approfittando dei bassi prezzi a cui vengono commercializzate”.

Per il ministro dell’Agricoltura delle Isole Canarie, Alicia Vanoostende, questi dati andrebbero letti come un “effetto temporaneo” perché negli ultimi anni (2018 – 2022) le mandrie di bestiame hanno registrato una leggera crescita o sono rimaste pressoché invariate.

Piuttosto che crescere e continuare a macellare animali in condizioni il più delle volte terribilmente disumane, in ottica futura questi settori andrebbero ridimensionati drasticamente per le implicazioni che questi hanno sul Pianeta.

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Fonte: Asaga Canaries

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