Ambulatorio veterinario gratuito: a Biella è già realtà. Inaugurata la prima clinica sociale del Piemonte

Nel Comune di Biella, Piemonte, è stato inaugurato un ambulatorio veterinario sociale, il primo di tutta la Regione. In questo centro gli animali delle persone più in difficoltà potranno trovare cura e competenza. Un progetto magnifico che verrà portato avanti anche in altre città piemontesi

Un ambulatorio veterinario dove far curare gratuitamente i propri animali domestici? Non è un sogno, ma una realtà a Biella dove nei giorni scorsi, alla presenza delle autorità, è stato inaugurato il primo centro veterinario sociale di tutto il Piemonte.

Si trova in via Don Sturzo 20 ed è il primo in assoluto a essere operativo, pensato appositamente per gli animali delle persone più fragili. Il primo, proprio così, perché ne seguiranno altri. Il progetto, particolarmente a cuore all’assessore Chiara Caucino, prevede l’apertura di 14 ambulatori veterinari sociali in differenti città piemontesi, di cui 6 nel quadrante nord.

In questi ambulatori potranno essere visitati e curati gli animali delle persone in carico ai servizi sociali, ben 260.000 in Piemonte, una misura encomiabile per venire incontro alle fasce più fragili e ai loro amici a quattro zampe.

Ci occupiamo del benessere animale perché abbiamo a cuore quello delle persone. Sono molto orgoglioso che il Piemonte sia tra le prime Regioni in Italia, se non la prima, a offrire questo genere di prestazione. Oggi iniziamo un percorso che va in una direzione ben precisa: le cose si fanno per gradi, ma posso dire che questo è un primo, fondamentale e importantissimo passo verso la “mutua per gli animali” ha dichiarato il Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte.

Nel centro in via Don Sturzo i professionisti del settore veterinario forniranno ai loro pazienti controlli regolari, vaccinazioni, sterilizzazioni e anche interventi di vario tipo. Un servizio completo volto anche a prevenire possibili rinunce di proprietà.

Nel nostro Paese cani e gatti continuano purtroppo a essere considerati beni di lusso. L’aliquota IVA per i prodotti per animali, come il cibo ma anche quelli per l’igiene, e per le spese veterinarie ammonta al 22%, a differenza di altri Stati dove invece questa è bassissima.

Un’imposta sul valore aggiunto così elevata, assieme all’aumento del costo della vita, non consente a famiglie non abbienti di poter mantenere un animale, rinunciando alle visite di routine, alle cure e – infine – all’animale stesso.

La situazione di profonda crisi economica dopo la pandemia ha inciso pesantemente sui soggetti fragili in stato di bisogno seguiti dai servizi sociali piemontesi che, in molti casi, sono detentori di animali d’affezione. Per tale ragione gli obiettivi di questa misura sono molteplici: evitare gli abbandoni degli animali, magari perché non si hanno le risorse per curarli, fare in modo che le persone più fragili non debbano subire un ulteriore aggravio economico per il sopraggiungere di una malattia del proprio animale, evitare che situazioni igienico-sanitarie critiche possano peggiorare ulteriormente la situazione delle persone già in difficoltà” ha spiegato l’assessore Caucino.

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Fonte: Regione Piemonte

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