A confermarlo sono gli esiti dei campionamenti effettuati dall’Agenzia prevenzione ambiente ed energia della Regione
Dopo mesi di spaventosa siccità, in cui le piogge sembravano un miraggio, l’acqua ha distrutto letteralmente questo pezzo d’Italia. A maggio l’Emilia-Romagna ha fatto drammaticamente i conti con alluvioni devastanti, che hanno piegato in due un territorio operosissimo e costretto ad evacuare centinaia di persone.
Un colpo duro, durissimo, per una terra abituata a vivere sia i campi che quel litorale marittimo che da sempre è icona delle vacanze all’italiana.
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Ma ora tutto sta tornando al proprio posto e tutta la riviera è di nuovo balneabile.
Lo confermano gli esiti dei campionamenti, effettuati da Arpa Emilia-Romagna, nei dieci punti risultati precedentemente “oltre soglia”, di cui tre nel riminese e sette in provincia di Ravenna. Dieci sulle 98 località testate, in grande maggioranza subito entro i parametri previsti.
Per quanto riguarda il riminese, sono rientrati nella norma i parametri che avevano richiesto l’interdizione dai bagni in mare a Viserba-Spina-Sacramora, nel tratto di 100 metri a sud della foce dell’Uso in comune di Bellaria-Igea marina e in quello di 50 metri a sud della foce del Marano, in comune di Riccione.
Nella norma anche i sette punti campionati in provincia di Ravenna: Casalborsetti, 100 metri a nord della foce del canale Destra Reno, 80 metri a sud della foce dello stesso canale e la zona del Camping; Marina Romea; sempre a Marina Romea 100 metri a nord della foce del Lamone e 100 metri a sud della stessa foce; a Lido di Savio 150 metri a sud della foce del fiume Savio.
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Fonte: ARPAE
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