La microscopica borsa Louis Vuitton è più piccola di un granello di sale per far riflettere sugli eccessi della moda

Più piccola di un granello di sale e abbastanza stretta da passare attraverso la cruna di un ago, questa è una borsa così piccola che serve un microscopio per vederla. Il messaggio del collettivo che l’ha inventata? Man mano che un oggetto un tempo funzionale come una borsetta diventa sempre più piccolo, il suo status di oggetto diventa sempre più astratto fino a diventare puramente una rappresentazione del brand

Tutto ruota intorno alla moda, all’alta moda in certi casi. E a volte si perde la funzionalità di un oggetto estremamente utile per ridurlo a pura brandizzazione.

È questo il monito lanciato da MSCHF, il collettivo di creativi e designer newyorkesi che con le sue creazioni mira a prendersi gioco di un’industria che si fa percepire come elitaria e classista. Il principio che muove il lavoro di MSCHF è uno: il lancio di ogni singolo prodotto deve scioccare e stupire e stare sulla bocca di tutti.

Ultima arrivata in casa MSCHF, quindi, è una vera e propria microborsa, che altro non è che la riproduzione in 3D di una tote OnTheGo di Louis Vuitton, con tanto di logo e manici. MSCHF l’ha ridotta alle misure di 657 x 222 x 700 micrometri e, spiegano gli artisti, “è più piccola di un grano di sale e potrebbe passare dalla cruna di un ago”.

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E così, anche questo micro prodotto – come le Jesus Sneakers con crocefisso e acqua santa nella suola, o le Nike Air Max contenenti sangue – nasce con l’intento di provocare e sottolineare una tendenza peculiare della moda nelle ultime stagioni: la miniaturizzazione delle borse attraverso una riflessione sul sistema fashion e sulla riduzione sempre più esagerata degli accessori di lusso.

Le borse diventano sempre più piccole, quindi la loro natura diventa sempre meno funzionale e sempre più astratta, fino a diventare una pura rappresentazione del brand. Via, dunque, la sua funzione pratica, la dimensione della borsa diminuisce e si trasforma in un accessorio-gioiello, fino a diventare solo un simbolo.

La borsa non ha un prezzo: durante la settimana della moda sarà messa in vendita tramite Just Phriends, un’asta organizzata da Sarah Andelman, ex direttrice creativa della boutique parigina Colette, e Joopiter, la casa d’aste fondata da Pharrell Williams. Curiosità: il collettivo non ha chiesto il permesso di utilizzare il logo o il design di Louis Vuitton.

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