Giornata mondiale delle tartarughe marine: come diventare volontari per salvare queste iconiche (e vulnerabili) creature 

Hai sempre sognato di prenderti cura delle tartarughe marine in pericolo e monitorare le loro uova fino alla loro schiusa per poi vederle dirigersi verso il mare? Scopriamo come puoi diventare volontari per offrire una mano concreta a queste affascinanti creature che devono ormai fari i conti con troppe minacce

Per le tartarughe marine vivere è diventato sempre più complicato, a maggior ragione nel Mediterraneo, che si sta riscaldando a ritmi sempre più impressionanti. Il nostro mare è un vero scrigno di biodiversità, dove vivono tre specie di tartarughe: quella comune (Caretta caretta, l’unica che vi si riproduce), la tartaruga verde (Chelonia mydas) e la liuto (Dermochelys coriacea).

Le elevate temperature delle acque, però, stanno influendo negativamente sulla sopravvivenza di queste creature iconiche. Il caldo porta, ad esempio, ad una maggiore riproduzione di esemplari di sesso maschile. Questo fenomeno causa un preoccupante squilibrio che conduce ad un’inevitabile calo della popolazione. Ma la crisi climatica, purtroppo, non è l’unica minaccia che devono affrontare le tartarughe marine nel Mediterraneo.

Un’altra enorme è rappresentata dalla plastica che soffoca le acque. Ogni anno finiscono nell’ecosistema marino ben 570.000 di rifiuti plastici, di cui il 18% proviene dalla pesca, dall’acquacoltura e dalla navigazione. Come riportato dal WWF, annualmente più di 150mila esemplari vengono catturati accidentalmente da ami da pesca, lenze e reti.

I casi di spiaggiamento e di incidenti che hanno come protagoniste le tartarughe marine stanno diventando sempre più frequenti. Esistono diverse associazioni animaliste che si occupano della loro tutela, na per aiutarle a sopravvivere e proteggere i loro nidi c’è bisogno del contributo di persone mosse da entusiasmo e sensibilità. Se avete sempre sognato di diventare dei volontari in questo ambito, vi spieghiamo quali sono le opportunità da cogliere.

Leggi anche: Cosa fare e cosa NON fare assolutamente se si vede una tartaruga marina spiaggiata o in acqua

Come partecipare ai monitoraggi di nidi delle tartarughe marine

Per chi fosse interessato a lavorare in team alla ricerca di tracce di tartarughe sulle spiagge o a presidiare i nidi fino alla schiusa delle uova, l’Onlus Marevivo porta avanti delle preziose attività di monitoraggio sia nel Lazio che in Campania. Queste si svolgono a partire dai primi di giugno fino a settembre, con la schiusa degli ultimi nidi.

Per mostrare il proprio interesse bisogna compilare il modulo di iscrizione per la Regione in cui si vuole partecipare, inserendo i propri dati, il numero di telefono e il comune dove vorrai effettuare il monitoraggio.

https://www.facebook.com/marevivoonlus/posts/pfbid032xJt4veTmRZdXfyx5FJG57GVwA5SLth8UDLhDTFar6bmGNrVUbPDJG7HarGUXX5gl?locale=it_IT

Come diventare un attivista per salvare le tartarughe marine in pericolo

Se volete fare un’esperienza emozionante e utile a contatto con le tartarughe marine nella splendida Calabria, è possibile prendere parte ai campi estivi organizzati dall’organizzazione no-profit Blue Conservacy nel periodo fra giugno e settembre.

Ogni campo ha la durata di una settimana, durante la quale i partecipanti affiancheranno lo staff nelle attività quotidiane del Centro di Recupero, ma avranno anche delle ore libere in cui godersi il mare cristallino della costa ionica o fare escursioni  per conoscere il territorio.

Per la stagione 2023 sono rimasti gli ultimi posti disponibili. Per prenotare potete consultare questa sezione del sito. 

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Fonti: WWF/Blue Conservancy /Marevivo 

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