Il laghetto di Villa Doria Pamphilj è a secco, le foto sono desolanti: “uno scrigno di biodiversità a rischio”

Lo storico laghetto di Villa Doria Pamphilj è in agonia: la siccità lo sta prosciugando. Così si rischia una moria di animali nel parco pubblico più grande della capitale

C’era una volta il laghetto di Villa Doria Pamphilj... L’iconico specchio d’acqua sta sparendo sempre più. Basta andare a vederlo per rendersi conto della condizione critica in cui versa. Le sue sponde sono ormai aride e i canali ricoperti di fango. E pensare che quel laghetto è l’habitat di tartarughe, pesci e rospi, che adesso rischiano di andare incontro ad una moria.

A lanciare il grido d’allarme l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Roma, che si rivolge ai responsabili della capitale  dal Sindaco Gualtieri, all’assessore Alfonsi, ai Dipartimenti all’Ambiente e alla Manutenzione urbana, fino alla Sovrintendenza della Villa – affinché s’intervenga al più presto.

Le immagini scattate dai volontari dell’OIPA lo scorso 10 giugno sono davvero desolanti:

villa doria pamphilii

@OIPA

canale villa doria

@OIPA

fontana giglio

@OIPA

lago villa doria

@OIPA

È ormai da anni che la Fontana del Giglio e il Canale del lago, patrimonio storico artistico seicentesco della Villa, appaiono in stato di abbandono. La siccità, però, non ha fatto altro che aggravare lo scenario e, come sottolineato dall’OIPA, adesso è praticamente uguale a quello dello scorso luglio.

Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni dai cittadini preoccupati per quel che potrà accadere con l’arrivo del grande caldo e anche le numerose richieste d’intervento dell’Associazione per Villa Pamphilj, formalizzate sin dallo scorso gennaio, sono rimaste inascoltate – commenta la delegata dell’Oipa di Roma, Francesca Lavarini. – Chiediamo che sia ripristinata quanto prima una corretta alimentazione della Fontana, del Canale e del Lago per evitare rischi di morìe. Se non si prenderanno provvedimenti, con l’arrivo dell’estate la situazione non potrà che peggiorare.

Uno scrigno di biodiversità da proteggere

È triste vedere il laghetto della villa pubblica più grande di Roma nelle attuali condizioni. Come ribadito anche dall’OIPA, si tratta di un prezioso scrigno di biodiversità, dove vi soggiornano anatidi (anche di passo) e aironi, oltre che pesci, tartarughe, rane e rospi comuni (specie tra l’altro protetta dalla Convenzione di Berna).

Meriterebbero interventi di tutela anche la Fontana e il Canale, progettati nella seconda metà del Seicento da Alessandro Algardi e Giovan Francesco Grimaldi e che costituiscono uno splendido patrimonio storico-artistico, la cui originaria bellezza ormai appare un lontano ricordo.

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Fonte: OIPA 

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