Nel sito archeologico dell'isola greca di Citno una campagna di scavo ha portato alla luce tesori straordinari nell'area in cui sorgevano il santuario della divinità Demetra e di sua figlia Persefone. Qui sono stati ritrovati oggetti votivi come centinaia di statuette, ma anche gioielli, ceramiche e monete
Incredibili ritrovamenti sull’isola greca di Citno, perla delle Cicladi, dove nell’antichissimo sito archeologico Vryokastro sono stati portati alla luce numerosissimi tesori. Oltre 2mila le statuette in argilla rinvenute dagli archeologi e raffiguranti per la maggior parte donne e bambini, ma anche arieti, maiali, tartarughe. E ancora ceramiche, lampade del periodo arcaico-romano.
Le ricerche archeologiche sono state portate avanti in tre edifici (edificio 3, 4 e 5) dell’area circostante l’Acropoli, già oggetto di studio nel 2021. Qui gli archeologi dell’Università della Tessaglia e dell’Eforato di Antichità delle Cicladi del Ministero delle Antichità greco hanno identificato con certezza un santuario dedicato alla dea Demetra e a sua figlia Persefone, anche chiamata Kore.
Questo santuario si svilupperebbe lungo gli edifici 4 e 5. È possibile ipotizzare che il primo tempio sia in onore di Demetra mentre il secondo, più piccolo e adiacente, di Persefone. In questo luogo sono stati ritrovati vasi recanti iscrizioni scolpite che confermano il culto delle due divinità.
Ma è in particolar modo l’edificio 3 a riservare non poche sorprese. La campagna di scavo si è concentrata proprio su questo edificio, ritenuto una sorta di “anticamera” o “deposito” ai due templi. È qui che sono state scoperte le centinaia di statuette.
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Posted by Υπουργείο Πολιτισμού on Wednesday, June 7, 2023
Nei suoi ambienti gli archeologi hanno recuperato una significativa quantità di ex voto come gioielli in rame, argento, osso e vetro, ma anche a vasi in marmo e alabastro e ceramiche pregiate assieme a molte ossa di animali, alcune bruciate. È stato trovato anche un piedistallo monumentale con un’iscrizione di età tardo ellenistica “Niriis damiourogos” che si riferirebbe a un funzionario del tempio.
Diverse monete sono riaffiorate durante i lavori come il sesterzio di Traiano, dopo il 106 d.C., e la moneta di Diocleziano del 285 d.C., ma vi è una moneta che ha catturato immediatamente l’attenzione degli archeologi. Si tratta di una moneta d’argento dell’antica città di Kythnos con la testa di Apollo sul dritto e una lira sul retro. È interessante notare come tutte le monete risalenti al periodo ellenistico siano in rame, ma questa no.
Il programma di scavo intrapreso nel 2021 si concluderà nel 2025. Gli archeologi sperano di poter mostrare al mondo altre meraviglie ancora sconosciute.
Fonte: Υπουργείο Πολιτισμού και Αθλητισμού
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