I bambini hanno un rischio più elevato di obesità se la mamma è stata esposta agli PFAS durante la gravidanza. Lo studio

L'esposizione della mamma ai "forever chemicals" avrebbe conseguenze anche sull'indica di massa corporea del nascituro, come conferma questo nuovo studio

Essere esposte alla presenza degli PFAS durante la gravidanza aumenterebbe il rischio di obesità per i nascituri: è quanto emerge da un nuovo studio condotto dai ricercatori della Brown University che mostra per la prima volta un collegamento fra l’esposizione prenatale a sostanze per- e polifluoroalchiliche e gli indici di massa corporea più alti in neonati e bambini piccoli.

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Cosa sono gli PFAS

PFAS è l’acronimo di un gruppo di sostanze chimiche polifluoroalchiliche largamente utilizzate in molti ambiti a causa delle loro proprietà anti-aderenti e ignifughe.

Queste sostanze sono impiegate per la realizzazione di pentole e padelle, ma anche di capi d’abbigliamento, pitture e vernici, detergenti per la casa e la persona, contenitori per alimenti usa e getta e molto altro.

Il loro utilizzo è ancora tollerato, nonostante numerosi studi li abbiano collegati a disturbi endocrini, all’infertilità, all’insorgenza di gravi patologie (come i tumori).

La loro pericolosità non si limita alla vita degli oggetti in cui essi si trovano: gli PFAS dispersi nell’ambiente non si degradano, anzi finiscono per accumularsi nel terreno, nelle falde acquifere, nell’organismo degli animali, trasformandosi così in un problema ambientale di proporzioni vastissime.

Lo studio americano

Lo studio appena pubblicato si innesta in un filone di letteratura scientifica che ha come obiettivo quello di analizzare le conseguenze per il feto dell’esposizione della mamma ai pericolosi PFAS durante la gravidanza.

I ricercatori hanno raccolto, per un periodo di circa vent’anni, dati e informazioni relativi a 1.391 bambini di età compresa fra 2 e 5 anni, insieme alle loro mamme. I piccoli coinvolti nello studio provengono da diverse regioni degli Stati Uniti (California, Illinois, Massachusetts, Colorado, New Hampshire, Georgia e New York).

È stata indagata la presenza di sette diversi PFAS nei campioni di sangue raccolti dalle madri durante la gravidanza, ed è poi stato calcolato l’indice di massa corporea di ogni bambino nato.

La correlazione scoperta è scioccante: a livelli di PFAS più elevati nel sangue materno era abbinato un indice di massa corporeo più alto nei figli, con un aumento del rischio di obesità uguale per maschi e femmine.

Ma non solo: purtroppo l’associazione è stata osservata anche in caso di bassi livelli di esposizione agli PFAS. Questo significa che, anche se molti brand hanno ormai iniziato a contenere l’uso di PFAS nei loro prodotti (o ad abolirlo del tutto), ciò non è sufficiente a scongiurare il rischio di obesità per i neonati.

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Fonte: Environmental Health Perspectives

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