Avvistati cani randagi in giro nell’ospedale di Lamezia Terme, ma il motivo della loro incursione è commovente

Due cani randagi sono stati visti dal personale sanitario e pazienti mentre si aggiravano all'interno dell'ospedale di Lamezia Terme in cerca di qualcuno. Il video è rimbalzato su tutti i social con non poche polemiche in merito. I cittadini hanno preteso che gli animali non venissero accalappiati. Loro non hanno alcuna colpa

Sono entrati all’ospedale di Lamezia Terme Giovanni Paolo II e hanno iniziato a girare tra i reparti. Due cani sono stati ripresi mentre si muovevano indisturbati alla ricerca di qualcuno nel cuore della notte. La persona che si prende cura di loro sarebbe lì per accertamenti.

È questo quello che suppongono animalisti e volontari dopo che i due animali, allontanati senza far loro del male, sono rimasti fuori alla struttura, in attesa di incrociare probabilmente un volto conosciuto. Il video, condiviso su Facebook dal consigliere comunale Mimmo Gianturco, ha dato vita a una accanita polemica.

I due cani non dovrebbero trovarsi chiaramente in ospedale, ma che colpa ne hanno in fondo? Nessuna. In un’intervista a una emittente calabrese Gianturco ha puntualizzato infatti come il sistema sanitario locale sia precario e faccia “acqua da tutte le parti”.

Poteva entrare indisturbato chiunque. Il problema sostanzialmente non sono i due cuccioli di cane che entrano nei reparti, ma potevano essere due gatti, due topi, due persone, due banditi”.

Clara Solla, referente dell’associazione OIPA, chiede che venga introdotta la figura del “cane di quartiere” e si appella a chi accudisce questi due cani affinché gli animali vengano spostati dall’area adiacente all’ospedale alla zona in cui vivono.

L’amministrazione comunale deve affrontare realmente un problema che affligge tutto il Lamentino: il randagismo. La sterilizzazione di cani e di gatti  che vagano sul territorio rappresenta lo strumento più efficace per tenere sotto controllo le nascite e scongiurare nuove cucciolate. Servono però servizi e la cooperazione dei singoli cittadini.

Molti hanno chiesto di non far accalappiare i due cani. L’ingresso in canile non rappresenta la soluzione. Il canile dovrebbe essere un luogo di passaggio per ogni animale in attesa di trovare un’adozione sicura. Purtroppo però è tutt’altro che così. Nei rifugi, stracolmi di occhi disperati, i cani muoiono dopo anni e anni rinchiusi nei loro box.

Contrastare il randagismo significa tutelare il benessere di animali nati randagi, come questi due cani, proteggendoli da possibili atti di maltrattamento, per strada e non.

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Fonte: Mimmo Gianturco/Facebook

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