Sversamento di petrolio, città sommerse e timore per un incidente nucleare: bomba ecologica in Ucraina dopo la distruzione della diga

Disastro ecologico e umanitario in Ucraina, a seguito della distruzione dell'esplosione della diga di Nova Kakhovka. Mentre migliaia di persone stanno abbandonando le loro case inghiottite dall'acque e gli animali continuano a morire annegati, si riaccendono i timori per un incidente nucleare. Per prevenire il disastro l'AIEA sta monitorando la situazione da vicino

In una terra martoriata dalla guerra da un anno e mezzo, adesso è scoppiata una vera e propria bomba ecologica. A innescarla la distruzione della diga della centrale idroelettrica di Nova Kakhovka, nel Sud del Paese, avvenuta all’inizio della scorsa settimana. Mentre prosegue lo scambio di accuse fra Mosca e Kiev sulla responsabilità dell’attacco, lo scenario è apocalittico, come testimoniano le foto e i video che rimbalzano sui social.

Decine le città sono sommerse e quasi 6.000 i cittadini evacuati lungo le sponde del fiume Dnipro. Finora sono tre le vittime accertate, morte per annegamento, mentre sono centinaia di migliaia le persone rimaste senza acqua potabile. A farne le spese anche tantissimi animali randagi e nelle fattorie inghiottite dall’acqua, oltre a migliaia di pesci che vivevano nel bacino.

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I gestori dello zoo di Kazkova Dibrova, ormai completamente allagato, hanno fatto sapere che tutti e 300 animali rinchiusi nella struttura sono morti.

Ma a preoccupare ora è anche l’impatto sugli ecosistemi, le cui gravi conseguenze potrebbero durare a lungo. Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha parlato di “una delle catastrofi ambientali più significative in Europa negli ultimi decenni”. Ed è ancora presto per fare la conta dei danni effettivi.

“La vastità della catastrofe si realizzerà pienamente solo nei prossimi giorni” ha commentato il capo della missione di soccorso delle Nazioni Unite Martin Griffiths, intervenendo sulla vicenda.

Le autorità ucraina stanno esortando i cittadini a fare attenzione a tutto ciò che entrato in contatto con l’acqua che potrebbe essere contaminata da sostanze chimiche e tossiche. Ad inquietare è anche una chiazza di circa 150 tonnellate olio per motori (contenente petrolio), fuoriuscite a seguito del crollo della centrale idroelettrica di Kokhovka, che adesso si stanno dirigendo verso il Mar Nero.

Si riaccende la paura per un disastro nucleare

Alla luce di quanto accaduto, gli esperti temono che i danni provocati alla centrale idroelettrica e della diga di Nova Kakhovka possano avere conseguenze negative sul grande impianto nucleare di Zaporizhzhia, adesso sorvegliato speciale.

“È fondamentale che l’impianto disponga di acqua sufficiente per fornire il raffreddamento essenziale al sito nei mesi a venire” ha dichiarato il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Mariano Grossi.

Al momento non si prospettano rischi immediati, ma gli esperti della Aiea stanno seguendo da vicino la situazione, visto che l’impianto sfrutta l’acqua del fiume per raffreddare i noccioli dei reattori.

Ora più che mai, la presenza rafforzata dell’AIEA presso la centrale nucleare di Zaporizhzhya è di vitale importanza per aiutare a prevenire il pericolo di un incidente nucleare e le sue potenziali conseguenze per le persone e l’ambiente in un momento di maggiore attività militare nella regione. – ha aggiunto Grossi – La possibile perdita della principale fonte di acqua di raffreddamento dell’impianto complica ulteriormente una situazione di sicurezza e protezione nucleare già estremamente difficile e impegnativa.

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Fonti: Aiea/Zelensky/ONU

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