Il fotovoltaico spaziale è realtà! Trasmessa per la prima volta energia solare dallo spazio alla Terra tramite microonde

Rivoluzione nel campo dell'approvvigionamento energetico: il fotovoltaico wireless spaziale funziona e sta dando risultati incoraggianti! Il California Institute of Technology ha dimostrato che è possibile inviare - senza troppi ostacoli - l'energia solare dallo spazio alla Terra per convertirla in elettricità.

Trasmettere l’energia solare dallo spazio direttamente alla Terra convertendola in elettricità? Fino a qualche anno questa idea sarebbe stata descritto come “fantascientifica”. Oggi, invece, è realtà.

Ebbene sì, il team di scienziati del California Institute of Technology (Caltech) ha annunciato di essere riuscito a inviare energia solare sulla superficie terrestre utilizzando un trasmettitore a microonde. L’esperimento, che ha portato a risultati molto soddisfacenti, prende il nome di Microwave Array for Power-transfer Low-orbit Experiment (MAPLE) ed è parte del più ampio progetto Space Solar Power Project (SSPP).

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Come funziona il rivoluzionario sistema

Il prototipo Space Solar Power Demonstrator (SSPD-1) è stato lanciato in orbita all’inizio di gennaio a bordo del razzo Falcon 9 di SpaceX. Come spiegano gli esperti, il sistema consiste in una serie di trasmettitori di potenza a microonde flessibili e leggeri guidati da chip elettronici personalizzati. Un grande vantaggio è che sono stati costruiti utilizzando silicio a basso costo.

Attraverso gli esperimenti eseguiti finora, abbiamo avuto la conferma che MAPLE può trasmettere energia con successo ai ricevitori nello spazio – spiega Ali Hajimiri, docente di Ingegneria Elettrica e Ingegneria Medica e co-direttore del progetto SSPP. – Siamo stati anche in grado di programmare l’array per dirigere la sua energia verso il nostro Pianeta. Ovviamente l’avevamo testato sulla Terra, ma ora sappiamo che può sopravvivere al viaggio nello spazio e operare lì.

Come chiarito dagli esperti, i trasmettitori a microonde sfruttano interferenze costruttive e distruttive, oltre a precisi controlli di temporizzazione per individuare e trasmettere l’energia catturata dai pannelli solari.

MAPLE dispone di due array di ricevitori separati situati a circa 30 centimetri di distanza dal trasmettitore per ricevere l’energia, convertirla in elettricità a corrente continua (CC) e impiegarla per accendere una coppia di LED.

Per quanto ne sappiamo, nessuno ha mai dimostrato il trasferimento di energia senza fili nello spazio, neanche con costose strutture rigide. – ribadisce il professor Hajimiri – Lo stiamo facendo con strutture flessibili e leggere e con i nostri circuiti integrati. Questa è la prima volta.

Dopo mesi di sperimentazione, l’energia proveniente dallo spazio è stata inviata sulla superficie terrestre; il team di Hajimiri ha avuto la conferma grazie a un ricevitore, installato sul tetto di un edificio nel campus del Caltech a Pasadena (in California), che ha intercettato il segnale.

Ricorrendo a questo sistema l’umanità potrebbe avere a disposizioni grandi quantità di energia pulita e rinnovabile, da indirizzare anche nelle località più remote e disastrate del nostro Pianeta; anche se prima di guardare allo spazio dovremmo accelerare la transizione energetica sfruttando le risorse naturali sulla Terra.

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Fonte: Caltech

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