La cantante Sia parla per la prima volta della sua diagnosi di autismo: “Ora sono completamente me stessa”

A distanza di due anni dall'uscita del suo controverso film con protagonista una ragazzina nello spettro autistico, la cantante australiana Sia rivela di essere autistica e di non essere finalmente più costretta a nasconderlo, indossando una maschera

“Per 45 anni mi sono sentita come se dovessi indossare un costume umano, una maschera. Solo negli ultimi due anni sono diventata completamente me stessa” a raccontarlo è la celebre cantante Sia, intervenuta nel podcast dedicato al mondo dell’intrattanimento Rob Has a Podcast. Le sue parole sono cariche di emozione, ma soprattutto di senso di liberazione dopo aver ricevuto la diagnosi di autismo.

Nel corso dell’intervista l’artista 47enne, nota in tutto il mondo per brani musicali di successo come Chandelier e Titanium, ha raccontato anche del tunnel oscuro dipendenza dall’alcol, da cui sta uscendo grazie a un percorso di recupero.

Nessuno può conoscerti o amarti quando hai tanti segreti e vivi nella vergogna. Solo quando finalmente ci sediamo in una stanza piena di estranei e raccontiamo loro i nostri segreti più profondi, oscuri e vergognosi, e tutti ridono con noi, e non ci sentiamo rifiuti per la prima volta nella nostra vita, ci sentiamo considerati per la prima volta nella nostra vita per quello che siamo veramente, possiamo iniziare ad uscire nel mondo e operare semplicemente come esseri umani con il cuore e non fingere di essere niente.

Le polemiche per il suo film Music (con protagonista una bambina autistica)

Proprio Sia nel 2021 era finita nell’occhio di una bufera mediatica per Music, il primo film che l’ha vista nei panni di regista e sceneggiatrice. La pellicola narra la storia di un’adolescente con disturbo dello spettro autistico non verbale, sviluppando il delicato rapporto con la sorrellastra ex tossicodipendente, che si ritrova a farle da tutrice.

A scatenare le polemiche era stata innanzitutto la scelta di Maddie Ziegler, attrice e ballerina che è comparsa in diversi videoclip della cantante ma che, nella realtà, non è autistica. A fare discutere poi era stata la rappresentazione stereotipata e quasi caricaturale del disturbo dello spettro autistico nel film, che ha ricevuto due candidature ai Golden Globe. Particolarmente controversa una scena in cui la ragazzina protagonista viene immobilizzata per subire una sovrastimolazione sensoriale, una tecnica controversa che oggi non viene più adottata dagli specialisti.

Per fermare l’uscita del film su Change.org era stata lanciata persino una petizione online in cui si faceva riferimento a “stereotipi e immagini nauseabonde per le persone autistiche che avrebbero voluto vedere il film”.

A seguito delle feroci critiche che l’hanno travolta, Sia decise di chiudere anche il suo account Twitter dopo essersi scusata per aver fatto un lavoro poco preciso e fedele alla realtà, offendendo senza volerlo un’interà comunità.

“Ho intenzione di rimuovere le scene di contenzione da tutte le versioni future Ho ascoltato le persone sbagliate e questa è una mia responsabilità, la mia ricerca chiaramente non è stata abbastanza approfondita, non abbastanza ampia” ha ammesso all’epoca l’artista australiana.

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Fonti: Rob has a podcast/BBC

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