Addio alle cabine telefoniche: saranno rimosse in tutta Italia (ma con alcune eccezioni)

L’Agcom ha stabilito che Tim non è più obbligata a garantire il servizio pubblico: ciò vuol dire che progressivamente le cabine telefoniche saranno smantellate

Bei tempi quando per telefonare si faceva la coda davanti alle cabine telefoniche, alla ricerca di quel gettone in più per prolungare un po’ la chiamata (poi sostituiti dalle schede telefoniche, dalle monete e infine dalle carte di credito). Ormai questi apparecchi sono desueti, soppiantati dai cellulari che tutti abbiamo in tasca.

Probabilmente i più giovani rimarranno perplessi di fronte a quelle cabine con quello “strano” telefono all’interno, uno dei pochi simboli degli anni in cui la tecnologia non la faceva da padrona. E tra poco le nuove generazioni non sapranno nemmeno della loro esistenza.

Dovremo infatti dire addio alle cabine telefoniche: le oltre 16.000 postazioni telefoniche pubbliche sparse per tutta Italia – un numero già ridimensionato rispetto un tempo – saranno infatti progressivamente rimosse.

Non saranno tutte smantellate: ecco le eccezioni

La decisione è di quelle storiche e che segnerà la fine di un’epoca. È arrivata dall’Autorità garante per le comunicazioni, dopo una consultazione pubblica che ha trovato in larga misura d’accordo tutti gli operatori, ed ha stabilito che Tim non è più obbligata a garantire il servizio pubblico.

E così, dunque, può iniziare a smantellare le cabine telefoniche. La delibera stabilisce che Tim non sarà più tenuta a rispettare alcun criterio di distribuzione delle cabine telefoniche stradali sul territorio nazionale. Potrà eventualmente continuare ad offrire il servizio a sua discrezione ed alle condizioni economiche che ritiene più opportune.

Sarà un processo graduale e non riguarderà l’intera totalità. Saranno infatti tenute le postazioni che si trovano negli ospedali, nelle caserme o nelle carceri nonché quelle site in luoghi in cui non è presente la copertura della rete mobile, come ad esempio nei rifugi di montagna.

In questo caso la dismissione sarà subordinata alla verifica di un’adeguata copertura radiomobile. Per quanto riguarda le postazioni site in zone non coperte dal segnale radiomobile, sarà avviato un tavolo tecnico volto a verificare caso per caso le soluzioni funzionali idonee alla successiva rimozione.

A stabilire lo smantellamento una direttiva dell’Unione Europea

Agli utenti verrà comunque assicurata la possibilità di ricevere un’adeguata informazione con riferimento alla localizzazione delle postazioni di telefonia pubblica che alla loro eventuale dismissione. Inoltre almeno il 75% delle cabine telefoniche continuerà ad essere accessibile alle persone disabili con le stesse caratteristiche in termine di funzionalità.

Il processo di smantellamento delle cabine telefoniche è voluto dall’Unione Europea che con la direttiva europea 2018/1972 ha stabilito la modernizzazione delle telecomunicazioni all’interno dell’Ue. Con buona pace dei nostalgici, quindi, dovremo dire addio ad una delle icone che ha segnato la vita di intere generazioni.

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Fonte: Agcom

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