Il cantante, affetto dalla sindrome di Tourette, ha parlato di come la musica sia sempre stata la cosa che ha più voluto fare, ma lo stress che ne deriva influisce molto sulla sua salute mentale
Lewis Capaldi è diventato un simbolo nel mondo della musica per quanto riguarda la salute mentale. Il cantante è infatti affetto dalla sindrome di Tourette, una sindrome che porta a tic motori e fonatori costanti. Problemi che a volte subentrano anche nel corso dei suoi concerti e che lo hanno reso ancor più amato dai fan, già in estasi per la sua voce inconfondibile.
Ora Capaldi è tornato a parlarne in un’intervista al Rebecca Judd Show su Apple 1. Il cantautore ha presentato il suo ultimo disco, Broken by Desire to Be Heavenly Sent, che tratta anche di questi temi. Un album che avrebbe voluto scrivere in giro per il mondo, ma che si è ritrovato a comporre in casa con i suoi genitori, confinato lì dall’arrivo del Covid.
Nel corso della chiacchierata, Capaldi ha sfoggiato la sua consueta ironia, ma non sono mancati i momenti più profondi e sinceri. In queste circostanze, l’artista ha avuto il coraggio di rivelarsi fragile e di narrare come la musica, nonostante sia la cosa che più ama al mondo, influisca sul peggioramento dei sintomi della Tourette e sugli attacchi di panico.
La ricerca continua della perfezione e gli effetti che questo ha
Sotto stress, infatti, molti dei suoi problemi sono amplificati, come ha constatato amaramente lui stesso:
È interessante riscontrare che la cosa che ami fare e che hai sempre voluto fare diventi qualcosa che ti causa tanta angoscia ma… così è il mondo moderno. Le persone si sforzano di essere brave nelle cose e a volte, la ricerca della perfezione o della soddisfazione possono farti sentire un po’ abbattuto e un po’ rotto.
Una sensazione che ha provato lui stesso, a volte sentendosi non all’altezza e non abbastanza “bravo” nel fare musica:
Voglio davvero essere bravo in quello che sto facendo e fare musica, scrivere canzoni e roba del genere. E a volte mi sembra di non riuscirci.
E non importa se si sia star dello spettacolo o lavoratori dei fast food, questi sentimenti possono colpire chiunque. Siamo infatti tutti sempre alla ricerca della perfezione a tutti i costi, anche se questa non esiste e questo inseguimento può fare molto male al nostro io interiore:
Penso che non importi se lavori nella musica o nella radio o se lavori al McDonald’s o in un ufficio, penso che tutti si sforzino di essere bravi in qualcosa o di trovare una sorta di scopo. A volte, come ho detto, la ricerca può farti sentire un po’ abbattuto.
Potrebbe smettere di fare musica se i sintomi peggiorassero
Abbiamo parlato prima di come nilo stress che deriva stare al centro delle scene musicali, con tour promozionali, scadenze discografiche, interviste e tutto ciò che ne consegue, metta a dura prova Capaldi. Tanto da spingerlo a pensare di abbandonare la musica se le proprie condizioni di salute dovessero peggiorare.
In primis ha voluto rassicurare i suoi fan sul fatto che non ha intenzione, al momento, di smettere di cantare. Tuttavia c’è una condizione per poter continuare: mantenere un equilibrio nella propria salute mentale, cosa più importante di qualsiasi lavoro e passione. Ha sostenuto:
Non credo che questo sarà l’ultimo album. Chi lo sa? Ma se facessi un altro album e la mia testa fosse confusa e mi sentissi malissimo? In questo momento sono a un punto in cui posso bilanciare la mia salute mentale e come mi sento in generale. Prenderò alcuni attacchi di panico e la mia Tourette per quello che sono ma… se arriverò al punto in cui le cose peggioreranno probabilmente mi dirò ‘Non lo farò più’.
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