La resilienza di Simone Baldini, l’atleta paralimpico in sedia a rotelle che spala il fango in Emilia Romagna

Tra gli angeli del fango che stanno aiutando a ripulire Forlì dal fango c’era anche il campione paralimpico di triathlon Simone Baldini. In sedia a rotelle, non ha esitato a prendere in mano un badile e darsi da fare

C’è un termine che più di tutti rappresenta quanto sta accadendo in Emilia Romagna ed è “resilienza”. Vi stiamo parlando in questi giorni di piccoli, grandi gesti di cuore di persone comuni e vip che stanno facendo di tutto per aiutare la loro (e altrui) terra a rialzarsi.

Oggi è la volta di Simone Baldini che, come tanti, si è recato tra il fango a spalare per cercare di liberare Forlì. Residente a San Marino, Simone è conosciuto come “IronBaldo” e c’è un motivo: da 23 anni è su una sedia a rotelle a causa di un virus al midollo spinale.

Questo però non l’ha fermato, perché ha fatto della sua condizione una forza, diventando un campione paralimpico. Nel 2015 ha vinto il titolo europeo di triathlon e ha gareggiato in handbike con Alex Zanardi. Ora però c’è un’altra gara da vincere: quella della solidarietà. E Simone non poteva certo tirarsi indietro.

Andare avanti, nonostante la fatica

Della sua volontà di dare una mano non ha parlato con nessuno, neanche con i genitori. La sorella della compagna stava organizzando su Instagram per fare qualcosa in favore degli alluvionati in Emilia Romagna. Di fronte alla domanda se volesse unirsi, non ha avuto dubbi.

La sua presenza ha spinto molti ad avvicinarsi, a complimentarsi con lui e le sue foto con il badile in mano, sporco di fango, sono diventate virali e stanno facendo il giro del web. Certo, la fatica è stata tanta, “più di una gara di triathlon”, però in quei momenti sapeva che c’era chi stava soffrendo più di lui e non si è fermato.

Lui, che sognava di essere un vigile del fuoco come il padre prima che il destino lo portasse da un’altra parte, ha visto l’occasione di poter finalmente fare la sua parte. E così tra gli angeli del fango del quartiere Cava c’erano anche Simone e la sua carrozzina.

Le tante dediche sui social

IronBaldo è diventato immediatamente uno dei simboli di quella resilienza che abbiamo citato prima e del grande cuore emiliano-romagnolo. Di lui hanno raccontato che aveva una grinta incredibile. E di lui tanti hanno parlato sui social, elogiandolo per il gesto che stava facendo.

C’è chi l’ha chiamato “eroe”, chi l’ha definito “un esempio per molti di noi”, chi ha parlato di “profonda ammirazione”. Anche il consigliere regionale toscano Iacopo Melio, nato con la sindrome di Escobar, gli ha dedicato un post.

E oggi noi, nel nostro piccolo, vogliamo dedicargli questo articolo per averci insegnato per l’ennesima volta come di fronte alle difficoltà non ci si debba lasciare abbattere e come l’Emilia Romagna – anche grazie a Simone e a tutti i giovani e meno giovani accorsi in queste terre – saprà presto tornare a splendere come un tempo.

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