Cosa ci fanno le meduse ribes e i gamberi tropicali nei mari francesi?

Con il riscaldamento globale, animali esotici arrivano anche alle nostre latitudini. Sono le cosiddette specie “aliene” che minacciano quelle autoctone. E che costano all’ambiente e alle casse di uno Stato

Specie animali o vegetali esotiche stanno invadendo il sud della Francia, favorite dalle temperature record. È l’allarme che arriva dai pescatori dell’Etang de l’Or, lo “stagno d’oro”, vicino a Montpellier.

Una specie invasiva, “cugina” della medusa, la cosiddetta “ribes del mare” ha invaso la laguna e pesa assai sulle loro reti pescatore. Si tratta di qualcosa di simile a piccole palline gelatinose traslucide, presenti in gran numero.

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Due di noi non riuscivano a sollevare le reti a mano. Invece di pesare 100 chili, pesavano tre tonnellate, talmente tanti erano questi animali. Abbiamo dovuto lavorare sodo per due ore. E tutto questo succede a una velocità vertiginosa, raccontano, mentre gli scienziati monitorano da vicino il fenomeno e temendo che quelle specie che giungono da lontano possano prendere il sopravvento su quelle storiche.

Allo stesso modo, da qualche anno i pescatori locali hanno cominciato a trovare, ad esempio, i granchi bianchi americani di piccola dimensione e il gambero americano.

Abbiamo sempre più inverni poco rigidi e questo permette a queste specie esotiche di arrivare addirittura a prosperare o di vivere facilmente in letargo in inverno poiché le gelate, che prima si manifestavano spesso, ora sono rare, ha detto Ludovic Cases, esponente di Symbo, il Sindacato misto del Bacino dell’Oro. Il riscaldamento globale accelera anche il ciclo degli animali, e in particolare quello del terribile granchio blu. Questa specie fa paura nella zona perché sembra che mangi tutte le altre. “Il ciclo riproduttivo del granchio blu potrebbe potenzialmente essere reso più veloce.

Le femmine di granchio blu possono deporre le uova abbastanza presto nella stagione e anche diverse volte all’anno, e depongono molte uova, per alcuni più di 2,5 milioni.

Per monitorare la presenza del granchio blu, che i pescatori vedono regolarmente nello Stagno dell’Oro, gli scienziati del ministero della Transizione ecologica preleveranno tra pochi giorni campioni di Dna ambientale in quelle acque.

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