Il Governo spagnolo lancia l’app per suddividere equamente le faccende domestiche tra ogni membro della famiglia

A settembre arriverà una nuova app che punta ad arrivare ad una divisione equa delle faccende domestiche tra uomini e donne, contando il tempo impiegato per darsi da fare a casa

La Segretaria di Stato per l’Uguaglianza spagnola, Ángela Rodríguez, ha annunciato che il Ministero guidato da Irene Montero lancerà nei prossimi mesi una “app” che servirà a contare – letteralmente – il tempo che si trascorre a fare le faccende domestiche.

L’obiettivo è uno solo: sapere quanto tempo ogni membro della famiglia dedica alla cura della casa e ai lavori domestici, in modo da dividere equamente queste faccende tra tutte le persone. Il motivo di questa iniziativa è presto detto.

Secondo un recente rapporto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), in Spagna le donne dedicano più del doppio delle ore degli uomini alla cura dei bambini, alla pulizia della casa o alla pianificazione e alla spesa (cinque ore contro le due degli uomini).

Utile anche per chi condivide un appartamento

Equality cercherà dunque di rendere più equa la distribuzione mettendo a disposizione degli spagnoli un’applicazione informatica. Secondo le informazioni fornite dal governo verrà lanciata a settembre, sarà completamente gratuita e sarà disponibile per il download sulle varie piattaforme esistenti per il download di applicazioni.

Dovrebbe anche essere molto intuitiva e facile da usare. Mira a cercare di promuovere una ripartizione equa delle faccende domestiche, fornendo un sistema che consente di contare le ore dedicate da ciascun membro della famiglia a ogni compito.

Tuttavia, non è pensata solo per le famiglie, ma può essere utilizzata anche da chi condivide un appartamento o vive con amici. Sarà simile alle applicazioni che si possono usare per i viaggi degli amici per contabilizzare e dividere le spese sostenute da ciascuno.

Si spera di portare alla luce molti “compiti invisibili”

L’applicazione avrà un “approccio femminista” e servirà a “portare alla luce molti compiti invisibili” che vanno oltre il tempo dedicato alle pulizie, alla cura dei figli o alla cucina e che sono generalmente svolti dalle donne, il che contribuisce al loro carico mentale.

Ma perché è il governo a promuovere questa app? Perché fa parte del Piano Co-responsabili, che punta a rendere lo Stato corresponsabile dell’assistenza e a rendere più equa la condivisione dei compiti non retribuiti in casa tra uomini e donne.

Il Ministero dell’Uguaglianza è conscio che si tratta di un’iniziativa che non soddisferà le attuali esigenze di conciliazione, dato che sono stati investiti 200 milioni all’anno. Tuttavia si spera che serva ad avviare un percorso che porti ad una maggiore equità tra uomo e donna.

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