Carretto siciliano: origini e storia di un mezzo di trasporto divenuto opera d’arte

In passato utilizzato come semplice mezzo di trasporto, nel corso del tempo è diventato un simbolo del folklore siciliano. Un'autentica opera d'arte itinerante

Nati a inizio ‘800 per trasportare prodotti agricoli e legna, nel corso del tempo si sono trasformati in vere e proprie opere d’arte itineranti: stiamo parlando dei meravigliosi carretti siciliani (U Carrettu), di cui esistono innumerevoli tipologie a seconda della città di riferimento.

Abilmente realizzati da falegnami, intagliatori e fabbri, venivano minuziosamente decorati per proteggere il legno dalle intemperie ma anche per scongiurare, attraverso le scene raffigurate, malocchi e sortilegi attirando, d’altra parte, la fortuna. E come spiega il blog “Sicilian Secrets” servivano anche per illustrare – momenti della storia dell’isola, dell’epica o della religiosità -.

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Le vivaci decorazioni dei carretti utilizzati per il commercio, caratterizzate sempre da colori vivaci e figure perlopiù bidimensionali, svolgevano un’ulteriore funzione, attirare l’attenzione dei potenziali clienti.

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Oggigiorno i carretti siciliani sono più che altro un simbolo del folklore locale, oltre che oggetti artigianali di inestimabile valore. E’ possibile ammirarli in alcune feste popolari, nelle sagre, ma anche presso il Museo regionale di Terrasini (Palermo), il Museo Renato Guttuso di Villa Cattolica a Bagheria (Palermo) e altri sparsi per la Sicilia.

FONTE: Sicilian Secrets

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