Non solo pesticidi e crisi climatica. Le api mellifere devono fare i conti anche con un'altra minaccia silenziosa: i campi elettromagnetici, che hanno un impatto deleterio sul prezioso processo di impollinazione, come confermato da uno studio appena pubblicato su Science Advances
![campi elettromagnetici api](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2023/05/campi-elettromagnetici-api-1.jpg)
@qingyayuren/123rf
Di anno in anno stiamo assistendo al triste declino delle api, sempre più minacciate dalle attività umane. A dar loro il colpo di grazia un mix di fattori, dall’uso massiccio dei pesticidi agli stravolgimenti climatici, passando per la diffusione di parassiti e specie aliene invasive. Ma a metterle a rischio, compromettendone l’impollinazione, ci sono anche i campi elettromagnetici.
Già in passato alcune ricerche scientifiche avevano messo in guardia su questo fenomeno; adesso la conferma arriva da un nuovo studio, guidato da un gruppo di biologi ed ecologi dell’Università di Talca, in Cile.
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Il monitoraggio ha coinvolto le api mellifere della California, esposte alle radiazioni elettromagnetiche emesse dalle torri elettriche, per osservare le conseguenze sul loro comportamento e sulla produzione di semi da parte dell’Escolzia, fiore (noto anche come papavero della California) impollinato da questi insetti.
I ricercatori hanno quindi contato il numero di papaveri della California che fioriscono attorno alle torri elettriche attive e poi quelli che crescono nei pressi delle torri inattive, scoprendo che la maggior parte delle fioriture si registrava proprio attorno a queste ultime.
L’impatto deleterio dei campi elettromagnetici sulle api
In un secondo momento hanno prelevato diversi esemplari di api mellifere che volavano a diverse distanze dalle torri e hanno misurato i livelli di una proteina dello shock termico HsP70m, correlata a una serie di stimoli stressanti. Come previsto, hanno rilevato livelli più elevati di questa proteina nelle api che si muovevano nella zona colpita dai campi elettromagnetici.
I livelli di Hsp70 sono raddoppiati dopo 5 minuti nelle api mellifere vicine alle torri di trasmissione attive rispetto a quelli osservati nelle api mellifere collocate lontano da esse. – spiegano gli studiosi – Tra le api da miele dell’esperimento esposte a un campo elettromagnetico attivo, il livello medio di concentrazione di Hsp70 nei loro corpi (~0,68 ug/μl) era del 52% più alto rispetto alle api da miele non esposte; e le api mantenute vicino alle torri trasmettevano attivamente corrente (~0,63 ug/μl).
@University of Talca/Science Advances
Ma non solo. Il team di esperti ha fatto un’altra scoperta soprendente: la frequenza delle visite a un fiore più vicino alle torri elettriche era inferiore di circa il 308% ai fiori più lontani dalle torri.
Insomma, l’impatto delle radiazioni è deleterio su questi insetti, dalla cui impollinazione dipende la sopravvivenza di diverse specie vegetali e parte della nostra alimentazione.
Attualmente, il numero di colonie di api da miele sta diminuendo in alcune parti del mondo a causa di un’ampia varietà di pericoli, come l’avvelenamento da sostanze chimiche, le specie invasive, i cambiamenti climatici e la frammentazione degli habitat. I campi elettromagnetici rappresentano una minaccia emergente che sta aumentando la sua impronta attraverso i paesaggi agricoli – concludono i ricercatori – L’interazione tra tutti questi fattori potrebbe mettere a rischio ulteriormente le popolazioni di api mellifere, portando così a perdite di produzione per diverse colture, rendendo più difficile la sfida per raggiungere la sicurezza alimentare globale.
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Fonte: Science Advances
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