L'amministrazione Gualtieri non ha ancora emesso l'ordinanza per la tutela dei nidi di rondini e rondoni, quanto bisognerà attendere ancora? Lo scorso anno il provvedimento era stato diffuso l'11 marzo. A metà mese ancora non si hanno notizie, ma i nidi e le uova ci sono già
Non c’è ombra di ordinanza né di altri provvedimenti per la tutela dei nidi di rondini e rondoni a Roma dopo che questi due uccelli, fortemente minacciati in città, hanno fatto ritorno nel nostro Paese per la stagione riproduttiva.
Lo scorso anno l’amministrazione capitolina aveva emanato la disposizione nei giusti tempi ossia l’11 marzo. Questa è rimasta in vigore fino alla conclusione del mese di novembre. L’ordinanza 2023 era attesa proprio nei giorni scorsi, ma attualmente tutto tace. Le organizzazioni animaliste tra cui l’Oipa si chiedono perciò quando rondini e rondoni torneranno a essere nuovamente protetti quest’anno.
Siamo a metà maggio e dell’attesa disposizione non vi è ancora traccia. L’ordinanza dello scorso anno mise i nidi sotto la sua protezione fino al 22 novembre e dunque da allora non sono più tutelati nonostante siamo a stagione riproduttiva inoltrata con i nidi non solo pronti, ma pieni di uova e di piccoli, ha affermato Francesca Lavarini, delegata Oipa di Roma.
Sebbene la legge n.157/1992 vieti già l’uccisione di nidiacei e individui adulti nonché la distruzione di nidi e uova, l’ordinanza del Comune di Roma è fondamentale per rafforzare la protezione di queste specie e dissuadere le persone a sbarazzarsi dei nidi.
I nidi di rondine e rondoni sono presi di mira dai cittadini e dalle imprese edili sia perché “deturpano” gli stabili sia perché un nido implica lo stop dei lavori. Anche le potature selvagge nella stagione primaverile mettono a repentaglio i nidi di molti uccelli, provocando la morte dei pulli. Spesso sono proprio i comuni ad autorizzare queste pratiche.
Per questo l’Oipa si appella al sindaco Gualtieri affinché arrivi la tanto attesa ordinanza comunale con un fermo per le attività di potatura degli alberi.
Chiediamo inoltre che l’Amministrazione comunale interrompa le potature nel periodo riproduttivo delle specie che nidificano sugli alberi: anche questi sono interventi che uccidono nidi e nidiacei, ha concluso Lavarini.
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