I cassonetti antiorso in Trentino saranno installati solo nel 2028: “è gravissimo”

Non farebbero avvicinare gli animali ai centri abitati, così camperebbero sereni sia gli orsi che gli esseri umani. Eppure, in Trentino, bisogna attendere altri 5 anni per avere dei cassonetti anti-orso. E ora che invece ci sarebbe estrema necessità?

L’Assessora Zanotelli della Provincia di Trento ha appena dichiarato che i cassonetti anti orso che dovevano essere posizionati sul territorio entro quest’anno, lo saranno solo entro il 2028.

Una soluzione, insomma, che potrebbe evitare l’avvicinamento degli orsi ai centri abitati, perché attirati dai rifiuti, lasciati nei cassonetti dai cittadini trentini, e dalle fonti di cibo, rese disponibili tramite il sistema delle mangiatoie per foraggiamento caricate con il mais e utilizzate dai cacciatori per attirare gli ungulati, non vedrà la luce prima di cinque – lunghissimi – anni.

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Dall’incontro dei giorni scorsi tra l’Assessora alle Foreste della Provincia Autonoma di Trento, Giulia Zanotelli, e alcuni gruppi portatori d’interesse – incontro dal quale sono state escluse le associazioni animaliste e ambientaliste – è praticamente emerso come la Provincia di Trento continui a mantenersi ancorata alle sue non scelte fallimentari sul tema della sicurezza dei cittadini ritenendo “equilibrato” e “naturale” un rapporto di supremazia dell’uomo sugli animali.

L’assessora Zanotelli invoca infatti ancora l’abbattimento degli orsi, sostenendo che “non può più essere un tabù”, ma non fa alcuna proposta concreta per diffondere tra i cittadini le regole elementari che devono essere adottate in qualsiasi territorio abitato anche dagli orsi, tema sul quale la Provincia era impegnata fin dalla sua reintroduzione dei plantigradi anni fa sul territorio trentino, dicono dalla LAV.

Si richiama alla necessità di trovare nuovi strumenti per la gestione dei grandi carnivori in Trentino, non solo orsi ma anche lupi, come non ce ne fossero già abbastanza, a cominciare dal Piano di Comunicazione disponibile dal 2016 ma che continua a giacere nei cassetti della Provincia, forse dello stesso assessorato alle Foreste. E si evidenzia come stia proseguendo il piano di sostituzione dei cassonetti con dei cassonetti anti-orso, avviato nel 2021 nei territori della Paganella e della Val di Sole.

Piano che sarà completato addirittura nel 2028, secondo quanto previsto dal piano di rifiuti provinciale.

Eppure, già nel 2021 sono cominciate le prime installazioni dei cassonetti anti-orso, anno in cui il Rapporto rilasciato da ISPRA e MUSE evidenziò la necessità di completare la loro sostituzione entro gennaio 2023, mentre ora la Provincia ci dice che bisognerà attendere ulteriori cinque anni.

Tutti gli orsi che in questi cinque anni saranno indotti a frequentare i centri urbani perché privi di cassonetti anti orso e che perciò verranno marchiati come “confidenti”, saranno perciò esclusiva responsabilità della Provincia di Trento – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – come gli eventuali incidenti che dovessero verificarsi, analogamente a quanto già avvenuto con gli orsi che sono stati classificati confidenti dal 2000 a oggi per la mancata installazione dei cassonetti anti orso.

8 anni in totale, quindi, il periodo necessario alla Provincia di Trento per risolvere un problema urgente, che sta causando sofferenza agli animali e alle persone e che doveva essere affrontato già da più di 20 anni, come indicato nello studio di fattibilità del progetto Life Ursus. 8 lunghi anni per occuparsi di una soluzione semplice, che riguarda un territorio di soli 6mila chilometri quadrati.

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Fonte: LAV

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