“L’atteso” di Ferdinand Georg Waldmüller non ritraeva affatto una donna con uno smartphone in mano: ecco svelato cos’era veramente
Pochi mesi fa c’è stato un vero e proprio boom di “arte” sui social. Non tanto per la passione per i dipinti in sé, tanto perché c’è chi ha urlato a presunti “viaggiatori nel tempo” ritratti all’interno di quadri che hanno segnato la storia dell’arte.
Ed anche ora, a distanza di tempo, di tanto in tanto un vecchio dipinto riemerge online dopo che le persone lo rivalutano a distanza di anni e credono che contenga una persona che avrebbe viaggiato nel tempo in pieno stile Ritorno Al Futuro.
Chiaramente non è così, in quanto prima o poi la verità emerge e si scopre come l’oggetto in mano fosse tutt’altro che un prodotto tecnologico del XXI secolo. Eppure ciò non ha impedito alle persone di credere ancora una volta che le figure di un dipinto di secoli fa stessero camminando nei boschi e leggendo gli aggiornamenti su uno smartphone.
“L’atteso” di Ferdinand Georg Waldmüller e quel “cellulare”
Questa volta è il turno de “L’atteso”, quadro del 1960 realizzato dall’artista Ferdinand Georg Waldmüller, che ha sconcertato gli utenti di Internet. Tanti ritenevano infatti che la giovane protagonista avesse in mano un cellulare.
Se state fantasticando anche voi che la donna in questione abbia viaggiato indietro nel tempo da qualche lontano punto del futuro, poi si sia annoiata mentre posava per un ritratto e abbia iniziato a controllare le sue notifiche sui social network, ci spiace deludervi ma in realtà non è andata in questo modo.
La spiegazione più semplice è quella più ovvia: niente smartphone di ultima generazione, quanto piuttosto un libro ben più in linea con quei tempi in cui alle donne non era concesso molto altro che il tragitto “casa e Chiesa”.
Era solamente un libro di preghiere
A confermarlo è stato Gerald Weinpolter, amministratore delegato dell’agenzia d’arte austrian-paintings.at. Ha infatti spiegato:
La ragazza in questo dipinto di Waldmüller non sta giocando con il suo nuovo iPhone X, ma sta andando in Chiesa con un piccolo libro di preghiere in mano.
A fargli eco è stato il blogger Peter Russell, che ha sostenuto:
Ciò che mi colpisce di più è quanto un cambiamento nella tecnologia abbia modificato l’interpretazione del dipinto e in un certo senso ha fatto leva sul suo intero contesto.
Quando l’ultima volta il presunto iPhone era stato avvistato nel dipinto, infatti, era il 2017 e all’epoca si era persino photoshoppato lo “schermo” aggiungendogli un bagliore che emanava dal libro di preghiere per far credere che si trattasse di uno smartphone.
But it’s not, it a small bible many books in the mid-1800s were made to carry in the palm of the hand pic.twitter.com/ZLZiH3zUh6
— The Daily News Opinion 📰 (@TheDailyPretzel) April 28, 2023
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