Vittoria! Anche MJ5 non sarà abbattuto: il Tar di Trento sospende l’ordinanza dopo il ricorso di LEAL

L'orso, diciotto anni, pur non potendo essere considerato un animale pericoloso era stato condannato all'abbattimento dal Presidente della Provincia di Trento

Un’altra buona notizia per gli orsi che vivono nel nostro Paese, in un momento storico in cui questi animali sono nell’occhio del ciclone e rischiano di essere uccisi solo perché agiscono seguendo la loro natura.

Anche l’orso MJ5, condannato a morte dalla Provincia Autonoma di Trento dopo l’aggressione a un uomo nel Comune di Malè (Val di Rabbi) lo scorso marzo, è stato salvato dal ricorso al Tar eseguito da LEAL, la Lega Anti-Vivisezione.

È più che mai necessario mettere punti fermi a una follia di sterminio dei plantigradi perseguita dalla Giunta Fugatti – spiega il Presidente di LEAL, Gian Marco Prampolini. – Vogliamo anche contestare i criteri di valutazione di pericolosità degli orsi considerati confidenti o “aggressivi” in quanto vittime essi stessi in primis di azioni di disturbo spesso anche volontarie da parte di curiosi, escursionisti e ancora più spesso cacciatori e bracconieri.

MJ5 è un orso maschio di circa diciotto anni. Prima dell’aggressione di marzo non aveva mai avuto contatti con gli esseri umani, né tantomeno mostrato atteggiamenti aggressivi o violenti.

Secondo la ricostruzione degli eventi, si sarebbe spaventato nell’incontrare un uomo accompagnato da un cane nel suo habitat, e solo allora avrebbe aggredito.

Nonostante questo, il Presidente della Provincia Autonoma di Trento ha decretato la volontà di ucciderlo definendolo un “orso pericoloso”.

Stando al Piano interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (PACOBACE), per “orso pericoloso” si intende un individuo con ripetuti comportamenti potenzialmente pericolosi – una descrizione che mal si addice a MJ5.

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Fonti: LEAL / LAV

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