La legislazione anti-Lgbt rinforzata a fine 2022 dalla Russia miete la sua prima “vittima” illustre. Il Teatro Bolshoi di Mosca ha infatti cancellato il balletto dedicato a Nureyev, proprio nell’anno in cui ricorrono i 30 anni dalla sua scomparsa
Siamo alla follia, nuovamente. Il Teatro Bolshoi di Mosca ha infatti cancellato dal suo repertorio il balletto dedicato a Nureyev. Il tutto per rispettare la nuova legge che vieta la “propaganda” di tematiche Lgbt. Lo ha annunciato in una conferenza stampa il direttore del teatro, Vladimir Urin.
Il balletto era stato creato nel 2017 in ricordo del leggendario danzatore e coreografo di cui quest’anno ricorrono i 30 anni dalla scomparsa. Aveva debuttato proprio nello stesso teatro nel dicembre di quell’anno, con musiche di Ilya Demutsky, regia e scenografia di Kirill Serebrennikov e coreografia di Yury Posokhov.
Fin da subito il balletto dedicato a Nurayev è stato tacciato come “propaganda gay”
La sua storia è stata fin da subito travagliata. L’allora ministro della Cultura già nel 2017 aveva infatti tacciato il balletto dedicato a Nureyev come “propaganda gay”, cosa che ne aveva ritardato la presentazione. Dal gennaio 2021, poi, non è più stato messo in scena.
Gli spettacoli del 2022, inoltre, sono stati cancellati dopo che Serebrennikov, uno dei principali registi cinematografici, teatrali, televisivi e scenografi russi e autore della regia e scenografia, aveva accusato pubblicamente la Russia di essere responsabile del conflitto in Ucraina.
E ora l’ennesimo colpo di scena nell’anno in cui si dovrebbe ricordare il danzatore e coreografo che ha rivoluzionato per sempre la storia di questa disciplina. Nureyev non fece mai mistero della propria omosessualità e proprio per questo dovette fuggire dall’ex Unione Sovietica nel 1961, chiedendo asilo politico alla Francia nel corso di una tournée che si svolgeva a Parigi.
L’inasprimento della legislazione anti-Lgbt
Ma perché si è arrivati a tanto nonostante la grandezza di Nureyev? Tutto va fatto risalire alla fine del 2022, quando la Russia ha inasprito la sua legislazione anti-Lgbt, adottata nel 2013. Inizialmente si vietava la “propaganda” tra i minori.
Ora invece si è passati al divieto di “promozione di rapporti sessuali non tradizionali” in genere su media, internet, libri, film e altre produzioni culturali. Di qui la decisione di cancellare il balletto. Urin ha commentato così la vicenda:
Lo spettacolo è stato rimosso dal repertorio in connessione con la recente legge che in modo assolutamente chiaro evidenzia le questioni relative alla propaganda dei valori non tradizionali.
Molto critico in tal senso lo stesso Serebrennikov che sul suo canale Telegram ha scritto, senza mezzi termini e aggiungendo tre arcobaleni:
Questa legge criminale è stata approvata proprio contro questo spettacolo e contro diversi libri.
Siamo dunque di fronte ad una nuova barbarie contro la libertà di espressione e contro uno dei più grandi artisti che il mondo ha avuto, censurato e volutamente dimenticato solamente per aver amato persone del suo stesso sesso. Ancora una volta un 2023 che sa di Medioevo.
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