Prosecco ai pesticidi: potrebbe tornare il clorpirifos nei nostri bicchieri, anche se vietato e fra i più tossici

La produzione di Prosecco è a rischio a causa della flavescenza dorata, malattia che colpisce i vitigni. Per questo la Regione Veneto (ma non solo) ha chiesto l'autorizzazione per poter usare in deroga un pesticida tossico vietato: il Clorpirifos

Il Prosecco è un prodotto d’eccellenza del nostro territorio che amiamo sorseggiare all’ora dell’aperitivo e che viene esportato in tutto il mondo. La produzione di questo speciale vino, però, rischia di essere seriamente compromessa a causa della flavescenza dorata.

Si tratta di una malattia che colpisce le viti e che attualmente è diventata un problema molto rilevante, che sta mettendo a dura prova ettari ed ettari di vigneti, e non solo in Veneto. Una malattia che rischia di compromettere il raccolto e di conseguenza rendere scarsa la produzione di Prosecco.

Una soluzione indubbiamente va pensata e trovata ma c’è chi chiede di autorizzare in deroga l’uso di clorpirifos, pesticida già bandito dal 2020 dall’Ue per la sua tossicità e pericolosità, in particolare per i bambini.

Leggi anche: Clorpirifos: l’approvazione del pesticida è basata su uno studio controverso e sbagliato fin dal 1972

È stata in particolare la Regione Veneto a chiedere al dipartimento Fitosanitario nazionale di poter usare appunto clorpirifos sui vigneti, ma il Consorzio del Prosecco Docg di Conegliano e Valdobbiene da subito si è mostrato contrario, sottolineando che la strategia migliore da utilizzare è quella di servirsi di principi attivi già autorizzati.

Come ha dichiarato il direttore Diego Tomasi:

La strategia di lotta è basata principalmente sul corretto utilizzo dei principi attivi esistenti e autorizzati, stiamo usando quelli dell’annata scorsa e segnalando i vigneti non correttamente gestiti che diventano cassa di espansione di focolai.

Il Presidente Stefano Zanette ha poi aggiunto:

Abbiamo più volte espresso la nostra contrarietà ad una deroga al clorpirifos, pur comprendendo le ragioni che hanno spinto ad avanzare una tale richiesta, vista la complessità della situazione. Noi ci siamo attivati per attuare tutte le soluzioni più idonee per far fronte al dilagare del fenomeno con le pratiche attualmente ammesse e il supporto della ricerca. La valutazione spetta al ministero della Salute, non è un argomento politico o agricolo.

A contestare duramente la proposta di una deroga all’uso di clorpirifos è anche il consigliere regionale Andrea Zanoni che ricorda i rischi di utilizzare questo pesticida. Diverse ricerche scientifiche l’hanno collegato soprattutto a problemi nello sviluppo cognitivo dei bambini.

Studi che negli Usa hanno portato ad un divieto totale di utilizzo del pesticida. Leggi anche: Clorpirifos: il tribunale Usa intima di vietare i pesticidi che danneggiano lo sviluppo nei bambini

Ma l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Federico Caner, è convinto della necessità di concedere l’uso di clorpirifos. In merito ha dichiarato:

Non è solo il Veneto, ma tutto il Nord Italia. L’alternativa è stare senza vino, perché la flavescenza divora in serie i vigneti. Questa è una pandemia, siamo in piena emergenza. L’iniziativa è del Servizio Fitosanitario Centrale, d’intesa con le Regioni e con il ministero dell’Agricoltura. Se ne è discusso nella Commissione politiche agricole, tutte le Regioni sono d’accordo perché la flavescenza dorata è diffusa in mezza Italia. L’uso del Clorpirifos è ancora consentito nei frutteti. Non si capisce perché non lo si possa usare, con giudizio, per salvare i vigneti.

Ad oggi, il ministero della Salute non ha ancora risposto alla richiesta. Staremo a vedere se concederà l’utilizzo in deroga del clorpirifos per “salvare” il Prosecco (ma non i cittadini che abitano nelle zone di produzione).

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Fonte: Consigliere Andrea Zanoni Facebook

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