Stop al grano dall’Ucraina: la presa di posizione di Polonia, Ungheria e Slovacchia (che non piace all’Ue)

Polonia, Ungheria e per ultima la Slovacchia hanno annunciato lo stop all'importazione di grano (e altri prodotti) dall'Ucraina. Un blocco che però non va giù all'Ue che sostiene non spetti ai singoli Stati membri definire la politica commerciale

Forse ricorderete che, quando è iniziato il conflitto russo-ucraino, vi erano seri problemi nell’approvvigionamento di materie prime e cibo, in quanto erano bloccate le esportazioni dall’Ucraina. Ora la situazione si è ribaltata, ci riferiamo in particolare alla situazione del grano (ma non solo).

Alcuni Paesi, nello specifico Polonia, Ungheria e per ultima la Slovacchia (ma anche la Bulgaria ha fatto sapere che sta valutando lo stesso provvedimento) hanno annunciato lo stop all’importazione di grano dall’Ucraina. In questo caso, quindi, sono le nazioni stesse a non voler più far entrare nei propri confini il cereale coltivato nei territori ucraini.

Qual è la motivazione? Molto semplice: proteggere il mercato interno, ovvero gli agricoltori locali che non possono competere in quanto a prezzo con il grano ucraino e che rischiano quindi di trovarsi in seria crisi.

Il Governo ungherese, in un post su Facebook in cui annuncia il provvedimento, scrive:

Non possiamo mettere in pericolo l’agricoltura ungherese e il sostentamento degli agricoltori ungheresi.

La decisione è stata presa proprio in seguito alle lamentele degli agricoltori locali che hanno affermato di essere stati penalizzati dal più economico grano ucraino che ha inondato i loro mercati a partire dallo scorso anno.

Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, infatti, alcuni porti del Mar Nero sono stati bloccati e il grano ucraino è rimasto principalmente nell’Europa centrale per motivi logistici. L’eccesso e il crollo dei prezzi che ne sono derivati hanno colpito duramente gli agricoltori locali.

Ma il divieto di Polonia ed Ungheria, in realtà, non si applica solo al grano ma anche a latticini, zucchero, frutta, verdura e carni e sarà in vigore fino alla fine di giugno o inizio luglio.

L’Ue respinge i divieti

La Commissione europea è però prontamente intervenuta respingendo i divieti introdotti da Polonia e Ungheria sulle importazioni di grano ucraino, affermando che non spetta ai singoli Stati membri definire la politica commerciale.

Ma nonostante l’Ue abbia affermato che le mosse unilaterali non saranno tollerate, non ha ancora specificato quali misure eventualmente adotterà nei confronti di Polonia e Ungheria (e ora anche Slovacchia) se persisteranno nella loro presa di posizione.

Il ministro dell’Agricoltura ucraino, Mykola Solsky, ha invece fatto sapere che la priorità è che il grano ucraino sia almeno autorizzato a transitare attraverso la Polonia:

Il primo passo … dovrebbe essere l’apertura del transito, perché è abbastanza importante ed è la cosa che dovrebbe essere fatta incondizionatamente, dopodiché parleremo di altro.

Il divieto imposto dalla Polonia, infatti, comprende l’importazione di diversi prodotti agricoli dall’Ucraina, compresi quelli destinati ad altri Paesi, almeno fino all’inizio di luglio.

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Fonti: The Guardian / BBC

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