Un recente studio condotto in Brasile ha scoperto che aggiungere acido rosmarinico, un antiossidante naturale, alla protezione solare insieme ai filtri UV convenzionali ne aumenta l'efficacia protettiva, contemporaneamente riducendo il quantitativo da utilizzare
Un team della Scuola di Scienze Farmaceutiche (FCF-USP) dell’Università di San Paolo in Brasile ha studiato l’effetto di un antiossidante naturale, l’acido rosmarinico, inserito all’interno di creme solari con filtri UV convenzionali.
Parliamo più nello specifico di etilesilmetossicinnamato (protezione UVB) e avobenzone (protezione UVA). Quest’ultimo, però, è considerato dall’EWG americano, che ogni anno si occupa di segnalare i solari migliori (anche dal punto di vista degli ingredienti), un filtro chimico controverso.
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Comunque, tornando alla ricerca, gli scienziati hanno scoperto che aggiungere acido rosmarinico in piccolissime quantità (0,1%) ai filtri solari, migliora le prestazioni ovvero la protezione risulta più efficace e con un vantaggio importante: si riduce il quantitativo di crema necessaria e di conseguenza il volume di sostanze chimiche rilasciate nell’ambiente.
Un piccolo escamotage, dunque, per far sì che le creme solari durino più a lungo (in quanto se ne usano di meno) e allo stesso tempo ridurre un po’ l’inquinamento dovuto alle sostanze che contengono e che inevitabilmente vengono rilasciate nell’ambiente.
Gli studi in vitro e clinici hanno mostrato, dopo l’aggiunta di acido rosmarinico, un aumento del 41% del fattore di protezione solare (SPF) e inoltre questa sostanza vanta anche un’attività antiossidante, rendendo il prodotto anti-age.
L’acido rosmarinico è un antiossidante polifenolico naturale che si trova nel rosmarino, così come nella salvia, nella menta piperita e in molte altre piante erbacee. Ha inoltre proprietà antivirali, antinfiammatorie, immunomodulanti e antibiotiche. È per questo che inserirlo all’interno di prodotti cosmetici, tra cui le creme solari, può presentare diversi vantaggi.
André Rolim Baby, professore presso la Scuola di Scienze Farmaceutiche (FCF-USP) dell’Università di San Paolo in Brasile e autore della ricerca pubblicata su Cosmetics, ha dichiarato:
La nostra ricerca sui sistemi fotoprotettivi mira principalmente a valutare potenziali strategie di miglioramento della protezione solare. Siamo interessati soprattutto a scoprire modi per aumentare la protezione dalle scottature migliorando anche la stabilità del prodotto in modo che rimanga sicuro ed efficace più a lungo. Stiamo anche cercando prodotti o sistemi con minore impatto ambientale e modi per ridurre la concentrazione dei filtri convenzionali includendo ingredienti naturali che migliorino la formulazione. E siamo molto interessati a mappare altre proprietà cosmetiche delle molecole fotoprotettive, come l’azione anti-radicali liberi e la protezione dei biomarcatori negli strati più esterni della pelle.
Avevamo parlato già di un precedente studio che aveva scoperto un effetto positivo dell’aggiunta di sostanze antiossidanti alle creme solari. Leggi anche: Creme solari: aggiungere antiossidanti naturali nella formulazione potrebbe avere questo vantaggio in più, appena scoperto dalla scienza
Fonte: Cosmetics
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