Vittoria! Lolita, l’orca più sola del mondo, sarà liberata dopo oltre 50 anni di prigionia 

Per oltre 52 anni è rimasta rinchiusa in una triste vasca al Miami Seaquarium, diventando simbolo della grande solitudine e sofferenza degli animali costretti in cattività. Ma tra non molto l'orca Lolita potrà finalmente riassaporare il gusto della libertà e nuotare nelle acque del suo oceano

Abbiamo fatto il tifo per lei, sperando nella sua liberazione, e adesso l’epilogo felice per Lolita è quasi arrivato. L’orca, tristemente conosciuta per essere la più sola del mondo, lascerà il parco acquatico in cui è stata prigioniere per oltre 50 anni. È una splendida notizia quella annunciata ieri dallo staff del Miami Seaquarium, luogo dove per decenni è stata considerata più un’attrazione turistica che un animale con delle precise esigenze e sottoposto a stress e sofferenze.

I gestori del del parco acquatico della Florida hanno hanno finalmente siglato un accordo formale e vincolante con l‘Ong Friends of Lolita. Insieme lavoreranno per far tornare il mammifero marino nelle acque di quella che era la sua casa: lo stretto di Puget, nel Pacifico.

Il trasferimento dovrebbe avvenire nell’arco dei prossimi 18/24 mesi. Le operazioni naturalmente richiederanno grande delicatezza e uno sforzo di coordinamento fra enti, attivisti e istituzioni.

Ma penso che siamo all’altezza del compito. Penso che possiamo farcela” – ha dichiarato  Pritam Singh, ambientalista e co-fondatrice di Friends of Lolita. – In passato abbiamo commesso degli errori. Dobbiamo riparare il danno che abbiamo fatto a questa Terra.

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La triste storia di Lolita

La povera Lolita stata catturata nel 1970 al largo di Whidbey (la più grande isola dello Stato di Washington), in un’area appartenente alla tribù dei nativi Lummi. È stata portata via con brutalità dalla sua famiglia e durante le operazioni di cattura una dozzina di esemplari sono morti, mentre lei è stata trasferita nel Miami Seaquarium.

L’esemplare si è ritrovato forzato ad esibiersi a comando in una piccola vasca. Dopo la morte del compagno di prigionia, dal 1980 ha sofferto la solitudine.

In tutti questi decenni per la sua libertà si sono battute associazioni, comunità indigene e cittadini. Ma l’appello è rimasta ignorato troppo a lungo. Ad aver appoggiato la causa anche Jim Irsay, CEO della squadra di football Indianapolis Colts.

“La storia di Lolita l’orca è stata vicina e cara al mio cuore. Sono orgoglioso ed entusiasta di svolgere un ruolo nel riportare finalmente Lolita nel suo Pacifico, posto in cui è nata” ha commentato Irsay.

Purtroppo, considerato il tipo di esistenza condotta dall’animale e dalla sua età avanzata, l’orca non potrà essere rilasciata in acque totalmente libere, bensì protette da un recinto che sarà costruito grazie all’aiuto del Whale Sanctuary Project, organizzazione che sta anche creando il primo santuario di balene al mondo al largo della costa della Nuova Scozia, in Canada.

Noi non vediamo l’ora di vederla nuotare fuori da quella ridicola e triste vasca.

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Fonti: Friends of Lolita/Miami Seaquarium

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