Stiamo per perdere 330 milioni di euro nel PNRR per piantare alberi in città inquinate

Ammontano a 330 milioni di euro le risorse Pnrr destinate alla "Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano" per la piantumazione 6.600.000 alberi entro la fine del 2024, ma non si sa se l'Italia riuscirà a raggiungere l'obiettivo. L'allarme della Corte dei Conti

Nonostante ci siano 330 milioni di euro tra le risorse PNRR destinate alla “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano” destinati alla piantumazione di di 1.650.000 alberi entro il 31 dicembre 2022 e di altri 6.600.000 entro la fine del 2024, in molte città metropolitane non si è mai andati oltre alla pianificazione.

È l’allarme lanciato dalla Corte dei Conti nella delibera n. 8/2023/CCC del Collegio del controllo concomitante, in cui la magistratura contabile ha analizzato lo stato di avanzamento del progetto PNRR legato allo sviluppo delle aree verdi in 14 città metropolitane italiane esposte a problemi ambientali e di inquinamento atmosferico, tra cui Milano, Roma, Torino, Genova, Bari e Messina.

Come dicevamo, uno degli obiettivi stabiliti dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza è quello di piantare 6,6 milioni di alberi entro la fine del 2024. Un traguardo per il quale è stato stabilito un finanziamento di 330 milioni di euro, che però l’Italia potrebbe non raggiungere mai soprattutto perché, la Corte dei Conti ha ricordato che oltre ai 6,6 milioni di alberi da piantare entro il 2024, 1.650.000 andavano piantati entro il 31 dicembre 2022. E le criticità riscontrate riguardano sia i progetti già finanziati con risorse nazionali e poi confluiti nel Pnrr (i “progetti in essere”) – per i quali sono stati riscontrati ritardi nella piantumazione degli alberi, oltre all’inefficacia della loro messa a dimora, con piante rinvenute, in alcuni casi, già secche – sia i progetti cosiddetti “nuovi”, per i quali la piantumazione è risultata appena avviata. I controlli svolti dai Comandi territoriali dei Carabinieri hanno rilevato che solo alcune città metropolitane sono andate oltre la fase di progettazione e la quasi totalità di esse ha piantato in vivaio semplici semi, invece di collocare piante già cresciute nei luoghi prescelti.

Come si legge in una nota della Corte dei Conti, i magistrati contabili, ‘dubitando dell’effettiva equivalenza tra coltivazione dei semi e piantumazione di alberi già adulti hanno invitato – ai fini della corretta realizzazione del progetto – il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ad acquisire un pronunciamento certo in materia da parte della Commissione Europea e a vigilare sia sulla corretta ed efficace esecuzione dei lavori in ogni Città interessata, sia sulla tempestiva attuazione delle fasi successive del Piano, per scongiurare ritardi in grado di pregiudicare il raggiungimento dell’obiettivo legato ai 6.600.000 alberi da piantare entro il 31 dicembre 2024’.

Fonte: Corte dei Conti

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