La caccia all’orso MJ5 è iniziata: “il radiocollare servirà esclusivamente a facilitarne l’uccisione”

Secondo quanto riportato dagli attivisti che stanno promuovendo la campagna Stop Casteller, l'Ispra ha dato parere favorevole alla cattura dell'orso MJ5 per mettergli il radiocollare. La sua condanna a morte, già annunciata dalla Provincia di Trento, appare sempre più vicina...

Crescono i timori per il destino dell’orso MJ5, ribattezzato Johnny, che sembra ormai spacciato. Il plantigrado, che agli inizi di marzo ha attaccato e ferito (non gravemente) un escursionista in Val di Rabbi (Trento), potrebbe essere presto catturato e abbattuto.

“La notizia che da settimane temevamo di ricevere è purtroppo arrivata. Fonti anonime, vicine alla Provincia Autonoma di Trento, ci informano che tra i monti del Trentino la caccia all’orso Johnny ha ufficialmente avuto inizio, dopo che l’Ispra si è espressa a favore della cattura per mettergli un radiocollare” fanno sapere gli attivisti dell’Assemblea Antispecista e di Scobi, che da anni stanno portando avanti la campagna “StopCasteller” contro la detenzione degli orsi nella struttura del Trentino, che ha tutto l’aspetto di una vera e propria prigione.

Lo scorso 14 marzo il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, aveva annunciato la linea dura nei confronti dell’animale la cui unica “colpa” è stata quella di seguire il suo istinto.

“In considerazione della gravità dell’episodio accaduto e della possibilità che possa verificarsi nuovamente, abbiamo deciso di procedere alla cattura e all’abbattimento di MJ5″ aveva dichiarato, nonostante l’orso in questione non avesse mai manifestato comportamenti aggressivi prima di quell’evento in Val di Rabbi. Mettere un radiocollare all’esemplare di 18 aanni, nato da due orsi sloveni con i quali è partito il progetto Life Ursus in Trentino, potrebbe soltanto facilitare la sua condanna a morte.

Una cattura che ha come scopo il monitoraggio degli spostamenti dell’orso potrebbe sembrare un male minore rispetto all’ipotesi di un’immediata esecuzione – sottolineano gli attivisti –. Va però ricordato che la volontà della Giunta Fugatti di applicare il radiocollare è esclusivamente finalizzata a facilitare l’uccisione dell’orso Johnny. Ma c’è di più: la scelta dell’applicazione del radiocollare nasconde in realtà rischi intrinseci che non si possono sottovalutare.

Non dimentichiamo che, dalla nascita del progetto di ripopolamento Life Ursus a oggi, su 50 orsi catturati per operazioni definite “di routine” i decessi dovuti a complicazioni legate alla telenarcosi sono stati ben 4, costati la vita a KJ2G1 nel 2008, Daniza nel 2014, JJ5 nel 2012, F43 poco più di 6 mesi fa.

Anche l’operazione di applicazione del radiocollare potrebbe rivelarsi molto pericolosa per l’orso Johnny, come evidenziato dagli animalisti:

Essendo un individuo anziano, in cui il rischio di complicazioni aumenta esponenzialmente, dall’anestesia necessaria a mettergli il radiocollare l’orso Johnny potrebbe non risvegliarsi mai più.

#corriorsocorri: la mobilitazione sui social

Nel frattempo sui social sono comparsi diversi post, foto e disegni, accompagnati dall’hashtag #corriorsocorri, a difesa dell’orso Johnny. Cittadini e attivisti di tutta Italia si stanno mobilitando per scongiurare la cattura e la morte del povero plantigrado.

Di fronte a una situazione che rischia di precipitare nel giro di pochissimi giorni – concludono le associazioni Assemblea Antispecista e Scobi – continuiamo qui in Trentino come in tutta Italia a sostenere con forza la fuga di Johnny al grido di “Corri orso corri”. Nessuno si senta esonerato: l’orso Johnny ha bisogno ora più che mai della solidarietà attiva di tutti e tutte.

Mentre prosegue la sua fuga tra le montagne braccato dalla guardia forestale, è necessario che le piazze fisiche e virtuali continuino a pretendere che venga lasciato libero di vivere in pace nelle terre in cui è nato.

Corri lontano, Johnny!

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Fonte: Assemblea Antispecista-Scobi

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