Dieselgate, non è finita: milioni di auto estremamente inquinanti sono ancora sulle strade europee

Il gruppo di ricerca che per primo ha denunciato lo scandalo Dieselgate ha fatto sapere che sono ancora in circolazione 13 milioni di auto diesel che producono livelli “estremi” di inquinamento atmosferico tossico

Tredici milioni di auto diesel che producono livelli “estremi” di inquinamento atmosferico tossico sono ancora in circolazione in Europa e nel Regno Unito. Sono questi i dati che emergono da un rapporto del gruppo di ricerca senza scopo di lucro International Council on Clean Transportation (ICCT), il primo a denunciare nel 2015 lo scandalo Dieselgate.

E adesso, a distanza di sette anni, le cose non sembrano andare meglio. Sulla base di test approfonditi, infatti, l’ICCT ha ora rivelato che circa 13 milioni di veicoli diesel altamente inquinanti venduti dal 2009 al 2019 continuano a sfrecciare sulle nostre strade. Altri 6 milioni di veicoli diesel presentano livelli di emissioni “sospetti”.

Le auto comprendono 200 modelli diversi prodotti da tutti i principali costruttori. L’ICCT ha però sostenuto che i modelli più venduti dal 2009 al 2019 nell’UE-27 e nel Regno Unito con emissioni “estreme” sono le versioni Euro 5 di VW Passat e Tiguan, Renault Clio, Ford Focus e Nissan Qashqai.

L’escamotage del defeat device

I dati analizzati comprendono test ufficiali del governo, misurazioni indipendenti effettuate con apparecchiature fissate agli scarichi e misurazioni su strada delle emissioni reali dei veicoli al passaggio degli automobilisti. Questi ultimi hanno mostrato che circa il 75% dei motori diesel supera la soglia “estrema”.

Sappiamo che negli ultimi trent’anni l’UE ha fissato limiti sempre più severi per le emissioni di gas di scarico, che i produttori rispettano aggiungendo nuove tecnologie a tutti i veicoli. Come può essere dunque possibile tutto ciò? Secondo l’ICCT le auto con emissioni “estreme” utilizzavano un defeat device, un software che altera o disattiva le tecnologie di emissione del veicolo in determinate condizioni.

Le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea (CJEU) del 2020 hanno chiarito cosa costituisce un defeat device illegale, e i dati dei test, oltre ai documenti presentati da alcuni produttori ai governi, suggeriscono che molti modelli ne sono ancora dotati.

I produttori di auto in Europa non sono stati puniti adeguatamente

Il rapporto dell’ICCT utilizza soglie di confronto tra le emissioni reali e i risultati dei test ufficiali per definire i livelli di emissioni “estremi” e “sospetti”. Queste soglie sono in gran parte in linea con quelle utilizzate dal Centro comune di ricerca dell’UE.

I ricercatori hanno dichiarato che le stime di 13 milioni di auto con emissioni “estreme” e 6 milioni con emissioni “sospette” sono prudenti, in quanto si basano sui dati dei test ufficiali del governo. Altri dati hanno mostrato l’esistenza di altri modelli altamente inquinanti non inclusi nei test governativi.

Le auto che producono emissioni “estreme”, che possono essere diverse volte superiori ai livelli ufficiali di emissione, sono “quasi certamente” dotate di un dispositivo di manipolazione. Questi sono come detto illegali, ma in molti casi i produttori di auto in Europa non sono stati puniti o chiamati a rispondere per fornire soluzioni efficaci.

Questi veicoli inquinanti continueranno a circolare per molti anni a venire

L’associazione ambientalista ClientEarth e altri gruppi hanno utilizzato le nuove prove dell’ICCT per inviare denunce legali ai governi del Regno Unito, della Francia e della Germania, sostenendo che non sono riusciti ad affrontare un’apparente “epidemia” di defeat device, come la legge impone loro di fare.

Sia l’ICCT che ClientEarth hanno affermato che la percentuale di veicoli altamente inquinanti che sono stati richiamati è esigua e che non c’è trasparenza sull’efficacia delle riparazioni. Michelle Meyer, dell’ICCT, ha dichiarato:

Sono passati più di sette anni da quando è scoppiato lo scandalo Dieselgate. Eppure, a causa delle limitate azioni correttive, questi veicoli continuano a circolare oggi in tutta Europa, danneggiando la salute di tutti coloro che sono esposti all’inquinamento atmosferico creato da queste emissioni.

Tim Dallmann, anch’egli dell’ICCT, le ha fatto eco:

Esiste una solida base di prove per intervenire e spetta ai governi e alle altre parti interessate. Se non si interviene, il problema continuerà ad aggravarsi. Si tratta di veicoli venduti nel 2019, quindi continueranno a circolare nelle strade delle città europee e del Regno Unito per molti anni a venire.

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Fonte: ICCT

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